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Una squadra dalla storia lunga un secolo…

A Pavia il calcio fece il suo debutto agli inizi del secolo scorso, nel 1907, quando nella storica Università, fu costituita la Goliardica, squadra che nei quattro anni della sua esistenza non partecipò a nessun campionato ufficiale.

Nel 1911, grazie ad un piccolo gruppo di appassionati, fu fondato il Pavia Foot Ball Club che, a causa delle scarse risorse economiche, confluì l’anno successivo come Sezione Calcio nella Società Ginnastica Pavese, ma dopo un anno rinacque il Pavia F.B.C, iscritto per la prima volta ai Campionati Lombardi della FGCI.

Alla nuova squadra fu negata la partecipazione al Campionato di Promozione, anticamera della Serie A, a causa dell’inadeguatezza del campo di gioco, e dovette accontentarsi della Serie C.

Il Pavia Calcio alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, grazie alla costruzione dello Stadium, fu ammesso alla Promozione che la proiettò, l’anno seguente, nella Serie A ma, con l’entrata in guerra dell’Italia e la sospensione dei campionati, dovette attendere il 1919 per disputare il suo primo massimo Campionato.

L’avventura in serie A del Pavia durò tre anni e nel 1924 arrivò l’abbandono dell’attività agonistica, come conseguenza della discesa nella Serie C.

Grazie alla fusione con due nuove squadre, l’Arduino Pavia F.B.C., che rilevò il nome, e la S.S. Vittoria, il Pavia tornò in Serie B nel 1933, ma dopo due anni fu costretta al ritiro per le scarse risorse economiche.

Il calcio ritornò a Pavia nel 1936 con l’Associazione Calcio Pavese Luigi Belli, ammessa alla Serie C anche grazie alle risorse economiche derivanti dalla fusione con il Dopolavoro Aziendale Vittorio Necchi avvenuta nel 1942 e che portò alla nascita dell’A.C. Pavia.

Il nuovo sodalizio consentì di ottenere il primo posto in classifica nel campionato 1952/53 e una promozione in Serie B, mantenuta per due anni e poi definitivamente abbandonata.

Nel 1957 nacque l’Unione Sportiva Pro Pavia che ripartiva dalla Prima Divisione Regionale Lombarda e due anni dopo compare una seconda squadra cittadina, l’Unione Sportiva Pro Pavia.

Le due squadre in seguito decisero di fondersi per dare origine all’Associazione Calcio Pavia, poi ammessa al nuovo campionato di Prima Categoria e approdando in Serie D.

Dopo una sporadica apparizione in Serie C nel 1966/67, la squadra subì la retrocessione in Promozione alla fine del Campionato 1973/74, poi risalì in Serie C2 dal 1978/79, categoria che mantenne fino al 1996/97, quando subì la doppia retrocessione fino all’Eccellenza.

Il nuovo millennio vide la squadra tornare in C1, dove rimase fino alla retrocessione del 2006/07, ma, nel 2009/10, nonostante il 5° posto finale, ebbe l’ammissione in Prima Divisione per completarne gli organici per poi essere ammessa alla Lega Pro.

Il 4 luglio 2014 il presidente Pierlorenzo Zanchi ufficializzò la vendita della squadra al cinese Xiadong Zhu, presidente del fondo Pingy Shanghai Investment.

Al termine della stagione 2014-2015 il Pavia si piazzò terzo in campionato, raggiungendo i play-off ma venendo eliminato dal Matera al primo turno, dopo essere inizialmente passato in vantaggio.

L’anno successivo il Pavia si piazzò al nono posto in classifica, ma di lì a poco il club passò nelle mani dell’imprenditore romano Alessandro Nuccilli, che non riuscì a completare l’iscrizione al campionato di Lega Pro 2016-2017.

L’A.C. Pavia fu radiata dalla FIGC ed estromessa dai campionati nazionali e il fallimento societario venne confermato dal Tribunale di Pavia nel mese di ottobre.

Nell’estate 2016 il sindaco di Pavia Massimo Depaoli ebbe dalla FIGC il diritto di fondare una nuova società, la Football Club Pavia 1911 Società Sportiva Dilettantistica, che ereditò la tradizione sportiva azzurra, ripartendo dall’Eccellenza e poi nel girone D della massima serie dilettantistica.