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Una squadra che fu per anni il simbolo del calcio in Valle d’Aosta..

L’Aosta Sport Club fu fondato nel 1925, si affiliò alla Figc nel 1927, poi nel 1929 si riaffilò alla Federazione e al Direttorio Regionale Piemontese come Associazione Calcio Aosta, poi cambiata in Associazione Sportiva Aosta.

Dopo il primo allenatore della squadra, lo juventino Giuseppe Domenico Donna, Angelo Tabanelli fu impegnato nel campionato piemontese di Terza Divisione della stagione 1929-30 e nella stagione successiva operò al suo posto Raffaele Tognoni, primo allenatore a essere anche direttore tecnico, mentre nella stagione 1934-35 fu affiancato a Francesco Mattuteia il primo allenatore in seconda, Othmar Freppaz.

Nel biennio 1939-40 e 1940-41, nel quale l’Aosta torna a essere protagonista in ambito regionale, Vincenzo Bianchi, già buon atleta in altre discipline tra le quali la ginnastica, spiccò fra i migliori giocatori della squadra.

La prima categoria importante dell’Aosta fu raggiunta nel 1941 quando conquistò la promozione a un campionato di Serie C.

L’intensificarsi della guerra portò all’inattività della squadra per le stagioni 1943-44 e 1944-45 e, a ostilità terminate, la società si riunì alla Figc con la denominazione di U.S. Aosta.

In quel periodo l’elemento di spicco della squadra fu Giorgio Dal Monte, centravanti proveniente dal settore giovanile il quale, esordiente a sedici anni, arrivò a essere cannoniere nelle stagioni 1949-50 (32 reti) e 1950-51 (30 reti), per poi essere ceduto al Genoa nel 1952.

Nelle stagioni 1959-60, 1960-61 e 1961-62 l’U.S. Aosta partecipò al campionato di Serie D e seguì la retrocessione in Prima Categoria Piemontese 1962-63.

A partire dal 1977-‘78 la squadra rimase stabilmente nel campionato di Serie D, pur con forti difficoltà economiche.

A queste stagioni seguì un periodo di salvezze in extremis nei campionati 1985-86 e 1986-87, fino alla retrocessione in Promozione nella stagione 1987-‘88, mentre era presidente Emilio Bertona.

La società venne ripescata in Interregionale per la stagione 1988-89 e rinominata in Aosta-Leasing, dal nome dello sponsor, e si ricostituì anche la tifoseria che dai cento tifosi scarsi del giugno 1988 allo stadio “Mario Puchoz” raggiunse le 3800 presenze nella gara decisiva con il Corbetta e le 4.000 unità nello spareggio con il Brescello.

Nel 1990-91 la squadra conquistò per la prima e unica volta la promozione in Serie C2, ingaggiando un lungo duello a distanza con la Pro Patria, nonché il titolo di vicecampione d’Italia Interregionale battendo il Cerveteri Roma (2-1), la Pistoiese (1-6) e cedendo in finale davanti al Matera (1-0).

Con la stagione 1991-92, i rossoneri valdostani iniziarono la prima delle quattro annate consecutive in serie C2, con D.S. Osvaldo Cardellina e allenatore la bandiera granata Natalino Fossati, chiudendo al tredicesimo posto.

Nel successivo campionato 1992-1993 con Sergio Borgo come D.S. e Lorenzo Barlassina allenatore, riuscì ancora ed evitare la retrocessione terminando al quart’ultimo posto.

Con la stagione 1993-94, e l’allenatore Marco Taffi, la società retrocedette dalla C2 perdendo ai rigori lo spareggio ai play-out del 26 giugno 1994 con il Trento.

Nel 1994-‘95 la squadra fu ripescata per meriti sportivi, ma il forte indebitamento e nulla poté il cambio di tre allenatori durante la stagione, Marco Taffi, Giuliano Ciravegna e infine Ferruccio Mazzola e fratello di Sandro e figlio dello storico capitano del Grande Torino Valentino. Tra i calciatori più rappresentativi del periodo il fantasista Ivan Ferretti, e l’esterno Cisco Guida.

Ferruccio Mazzola assunse il ruolo di direttore sportivo prima e di direttore generale poi, ma senza riuscire a superare le difficoltà economiche, che erano state acuite da temerarie operazioni tecniche e finanziarie.

La squadra non rimase nel Campionato Nazionale Dilettanti, cui la società non era più in grado di iscriversi, finendo per giocare in Eccellenza nel 1996-97 e poi in Promozione nel 1997-98, fino alla definitiva chiusura per mancato pagamento dei debiti nel 1998, mentre era presidente Massimo Pavan.