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Uno scrittore che rielaborò la storia del grande re della leggenda inglese…

Terence Hanbury White, più noto come T. H. White, nacque a Bombay il 29 maggio 1906, si laureò al Queens’ College di Cambridge e insegnò a Stowe nel Buckinghamshire, per poi diventare scrittore a tempo pieno.

La sua opera più nota, Re in eterno, è una saga di romanzi che reinterpretano la leggenda di Re Artù, sulla base di Le Morte d’Arthur di Thomas Malory.

Ai romanzi di White si devono alcuni degli elementi della leggenda di Artù così com’essa è nota oggi, infatti dal primo romanzo della serie deriva l’episodio della spada conficcata nella roccia che solo Artù riesce a estrarre.

La storia inizia durante gli ultimi anni di regno di Uther Pendragon e La spada nella roccia racconta la crescita di Artù col suo padre adottivo Sir Ector, la sua rivalità e amicizia con suo fratello adottivo Kay, e l’inizio dell’addestramento con Merlino, un mago che vive il tempo al contrario. Merlino, conoscendo il destino del ragazzo, insegna ad Artù, detto Wart, cosa significa essere un buon re trasformandolo in un pesce, un’aquila, una formica, un gufo, un’oca e un tasso.

Ognuna delle trasformazioni ha lo scopo di impartire a Wart una lezione, che lo preparerà alla sua vita futura.

Infine, Merlino fa capire ad Artù il concetto che l’unico motivo giustificabile per la guerra è il prevenire qualcun altro dal farla, e che i governi umani e i potenti sono gli aspetti peggiori del governo.

Con La regina dell’aria e delle tenebre White introduce il clan degli Orkney e descrive la seduzione di Artù per opera della sorellastra Morgawse.

Mentre il giovane re spegne le prime ribellioni, Merlino lo spinge a ideare un mezzo di contrasto al Potere, noto come la Tavola Rotonda.

La terza parte, Il cavaliere malfatto, sposta l’attenzione da Artù alla storia d’amore proibito tra Sir Lancillotto e la regina Ginevra, a quello cui vanno incontro per non farsi scoprire, e alle conseguenze su Elaine, moglie di Lancillotto e madre di suo figlio Galahad.

La candela nel vento unisce queste storie raccontando come l’odio di Mordred verso suo padre e l’odio di Sir Agravaine verso Sir Lancillotto causino il declino di Re Artù, della Regina Ginevra, di Sir Lancillotto e del reame di Camelot.

Il libro inizia come un racconto comico sulle avventure del giovane Artù, sulle lacune di Merlino sulla magia e sull’interminabile ricerca di re Pellinore della Bestia che Latra, un animale che il suo popolo caccia da sempre.

Alcune parti de La spada nella roccia sono una parodia delle leggende su Artù grazie alle intuizioni di White, che si basa molto sugli anacronismi.

Poi la trama diventa più tetra fino a quando Il cavaliere malfatto perde gran parte dell’humor originale, mentre La candela nel vento è senza humor.

White scrisse numerosi altri libri, come Mistress Masham’s Repose, dove una ragazzina incontra un gruppo di lillipuziani,  The Master, The Goshawk, The Godstone and the Blackymor, England Have My Bones, The Age of Scandal e The Scandalmonger.

Lo scrittore morì il 17 gennaio 1964 a bordo di una nave ancorata al Pireo di Atene ed è sepolto presso il Primo cimitero di Atene.