merlo nero 550

Un uccello che, dal freddo di gennaio, conduce verso la fine del mese e l’arrivo della primavera…

La merla, per gli studiosi Turdus merula, è un uccello dal piumaggio di un bel nero lucente e uniforme, con il becco giallo arancio vivo e le zampe brune.

Quando canta produce un fischio puro e melodioso, assai vario e allegro.
I merli sono diffusi in tutta l’Europa, esclusa la Scandinava settentrionale, l’Asia, l’Africa nord-occidentale, le Canarie e le Azzorre e dai paesi nordici migrano per svernare più a sud, mentre nelle zone più temperate sono stanziali.

La stagione riproduttiva della merla in Italia inizia verso la fine di febbraio e si protrae fino ad agosto, ma sono noti anche casi di nidificazione autunnali, soprattutto in ambiente urbano, tra le siepi, cespugli, alberi, vigneti, cavità di tronchi, sui cornicioni o sulle sporgenze delle case.

Nel nido la merla depone dalle 3 alle 5 uova con colore di base bluastro, macchiate di bruno-rossiccio e grigio, che sono covate per 13-14 giorni e dopo due settimane circa i piccoli sono pronti a lasciare il nido,sotto l’occhio attento dei genitori, e accuditi per altre due settimane, visto come il tempo necessario per poter essere indipendenti.

La merla nella tradizione popolare è da sempre legata ai tre giorni di fine gennaio, detti i giorni della merla, considerati i tre giorni più freddi dell’inverno.

Una leggenda lombarda racconta che in un inverno molto, molto freddo a Milano, tanto tempo fa, i merli erano bianchi e una famigliola di questi simpatici animali all’arrivo dell’inverno aveva deciso di lasciare la campagna per stabilirsi sul grande albero di un cortile in Porta Nuova.

Li vivevano la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati dopo l’estate, ma la famigliola soffriva il freddo e faticava a trovare qualche briciola di pane, perché le poche che cadevano in terra dalle tavole degli uomini erano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo.

Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla moglie di spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a un camino, mentre sarebbe andato a cercare il cibo dove la neve non era ancora arrivata.

E così il nido fu messo vicino al camino e il papà partì, mentre la mamma e gli uccellini stavano tutto il giorno nel nido scaldandosi, grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino.

Dopo tre giorni il papà tornò a casa e non riuscì più a riconoscere la sua famiglia, poiché il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero le piume degli uccellini.

Nel frattempo l’inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera.

Da quel giorno tutti i merli nascono con le piume nere e per ricordare quella famigliola di merli bianchi divenuti neri gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti i giorni della merla.