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Alla fine di ottobre si festeggiano due apostoli di Gesù dalla vita straordinaria…

Giuda, detto anche Taddeo, che significa magnanimo o Lebbeo, cioè coraggioso, è l’apostolo omonimo del traditore, fratello di san Giacomo il Minore e quindi stretto parente di Gesù.

È citato in Matteo 10,3, Marco 3,18, Luca 6,16 e negli Atti degli apostoli 1,13, ma nulla si sa del suo apostolato e nell’ultima cena chiese spiegazioni al Signore sulla sua manifestazione, e questi gli rispose: “Se uno mi ama osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

Secondo Niceforo Callisto, Giuda predicò il Vangelo in Giudea, Samaria, Idumea, Siria e Mesopotamia, e avrebbe subito il martirio a Emessa, alcuni scrittori l’hanno confuso con il discepolo Addai.

Oggi è venerato come patrono dei casi disperati e con il nome di Giuda nel Nuovo Testamento c’è una breve Lettera, che è una delle sette Lettere cattoliche.

L’autore si designa come Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo e la maggior parte dei commentatori è perciò d’accordo nel riconoscervi uno dei dodici apostoli, cioè quello detto Taddeo o Lebbeo, che racconta la sua storia ai cristiani dell’Asia Minore, provenienti dal giudaismo, allo scopo di prevenirli contro le false dottrine.

San Simone, da Luca soprannominato Zelota, che significa fervente, osservante della legge, da Matteo e Marco è chiamato Cananeo ed è il patrono dei pescatori, ma non si sa se sia uno dei fratelli del Signore, anche se l’ordine dei cataloghi degli apostoli, dove Simone figura tra i fratelli Giacomo il Minore e il Taddeo, o dopo di essi, prima del traditore, lo farebbe supporre.

Nelle varie tradizioni, Simone fu vescovo prima a Gerusalemme e poi a Pella, poi avrebbe evangelizzato la Samaria e sarebbe morto martire e sepolto in Persia.

San Giuda Taddeo è rappresentato nelle sue immagini mentre tiene in mano un libro che simbolizza la parola di Dio che egli annunciò, e un’alabarda, che fu lo strumento utilizzato nel suo martirio.

Le sue reliquie sono venerate nella Basilica di San Pietro, a Roma e la sua festa liturgica è celebrata il 28 ottobre, probabile data del suo martirio avvenuto nel 70 d.C.

In Brasile, la devozione a San Giuda Taddeo sorse all’inizio del XX secolo, raggiungendo presto una grande popolarità ed è invocato come il santo dei disperati e degli afflitti, il santo delle cause senza soluzione, delle cause perse.

San Simone nella Leggenda Aurea e nel Martirologio Romano è unito a San Giuda Taddeo, con il quale si ritiene predicò il Vangelo in Egitto e Mesopotamia e subendo insieme il martirio secondo alcuni scrittori ed ecco perché la Chiesa li festeggia insieme il 28 ottobre.