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Una storia di Natale, legata alla presenza dei figli di Don Bosco in Palestina….

Tutto cominciò nella seconda metà dell’Ottocento quando don Antonio Belloni, sacerdote salesiano ligure, parti in missione per la Terra Santa, negli anni di Don Rua, il primo successore di Don Bosco.

A Betlemme il nuovo arrivato inaugurò un grande orfanotrofio, dove i bambini iniziarono a imparare il catechismo, che comprendeva un forno allo scopo di garantire il sostentamento dell’opera.

Nel 1891 un piccolo gruppo di Salesiani arrivò in Terra Santa e si mise al lavoro insieme a don Belloni, che aveva richiesto la loro presenza.

Le finalità principali del forno erano tre, produrre internamente un alimento per la sussistenza dei giovani orfani, rappresentare un luogo di apprendimento per la professione di panettiere e infine essere uno strumento di aiuto caritatevole per le persone più indigenti.

Il tutto in un luogo significativo come Betlemme, in lingua biblica indica la casa del pane , che divenne perfetto per il sostegno ai più bisognosi.

Con lo scoppio della seconda intifada, questa funzione sociale ebbe un carattere sempre più preminente.

Infatti, durante i 42 giorni dell’assedio di Betlemme nell’aprile 2002, il Forno Salesiano fu uno dei pochi funzionanti e l’unica fonte di sostentamento per le numerose famiglie della zona che durante il coprifuoco riuscivano a far passare questo bene di prima necessità dalle finestre e dai tetti, senza abbandonare le loro abitazioni, grazie al contributo di tanti amici e benefattori e alla campagna dell’organizzazione Bread for a brother.

Dalla seconda intifada i Salesiani continuano a distribuire pane gratuitamente a circa 200 famiglie bisognose, in maniera diretta e in  collaborazione con altri istituti religiosi.

Circa 26.000 pani sono distribuiti ogni mese gratuitamente alle famiglie più indigenti, accuratamente selezionate.

Il forno è stato ripetutamente ampliato col tempo per estendere la produzione e per assicurare alti standard qualitativi e lavorativi per I suoi lavoratori, che hanno inoltre beneficiato di diverse sessioni di formazione e scambio con partner internazionali.

L’ultima ristrutturazione è stata completata nel mese di giugno 2015, grazie al contributo e supporto continuo dei nostri benefattori, che ci consentono di migliorare progressivamente il lavoro dei salesiani.

Per tale motivo, donazioni mirate a supportare il funzionamento della struttura vengono sempre accolte con gratitudine.