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Schivo e timido, Luigi Tenco fu uno dei volti della scena musicale della Genova degli anni Sessanta…

Luigi Tenco nacque a Cassine, in provincia di Alessandria, il 21 marzo 1938.

Dopo la guerra si trasferì con la famiglia a Genova e cominciò a frequentare l’ambiente musicale della città ligure, con nomi come Gino Paoli, Bruno Lauzi, Gianfranco Reverberi, Fabrizio De André.

Imparò a suonare il sassofono da autodidatta e scrisse le prime canzoni nel 1958.

Nel 1959 firmò un contratto con la Ricordi e pubblicò i primi 45 giri, prima sotto pseudonimi, come Gigi Mai, Gordon Cliff e Dick Ventuno, poi a suo nome.

Il primo successo discografico del giovane cantante fu il 45 giri “Mi sono innamorato di te”, seguito dall’album Luigi Tenco.

Tenco partecipò poi al film di Luciano Salce La cuccagna del 1962, nel ruolo di un cantautore, e intanto scrisse canzoni di critica sociale, come Cara maestra, Giornali femminili, La ballata della moda e Padroni della terra, una cover italiana di Le déserteur di Boris Vian.

Nel 1963 passò alla Jolly e si dedicò a un filone più intimista, con brani come Ho capito che ti amo, Se potessi amore mio e Quasi sera, testimoniato dal secondo album, uscito nel 1965.

Luigi nel 1966, incise con la prestigiosa casa discografica Rca e si trasferì a Roma, dove pubblicò altri 45 giri, con i brani Lontano lontano e Un giorno dopo l’altro, che fu la sigla del Maigret televisivo di Gino Cervi.

Non molto tempo dopo decise di prendere parte al Festival di Sanremo del 1967 con Ciao amore ciao.

Nello stesso periodo il cantante visse una storia d’amore con la nota cantante, francese di origini italiane, Dalida.

Il 26 gennaio 1967 Tenco arrivò al Festival di Sanremo con Ciao amore ciao, cantata in coppia con la stessa Dalida, ma il pezzo non convinse gli organizzatori della kermesse, che lo esclusero dalla finale e anche dal ripescaggio, che venne  vinto da La rivoluzione di Gianni Pettenati.

Fu un colpo durissimo per Tenco, che invitato da Dalida a fare un brindisi, rifiutò e tornò in albergo.

Quella stessa notta Luigi Tenco venne ritrovato nella sua stanza, ucciso da un colpo di pistola, in circostanze che non furono mai del tutto chiarite.

Alla sua discografia ufficiale in vita, che era di tre soli album, si aggiunsero negli anni numerose ristampe, ripubblicazioni e antologie con brani inediti.

Nel 1972, Amilcare Rambaldi a Sanremo fondò il Club Tenco, con lo scopo di valorizzare la canzone d’autore.

Dal 1974 al Teatro Ariston di Sanremo, fu istituito, dallo stesso Club, il Premio Tenco, una manifestazione cui partecipano, ancor oggi, i più grandi cantautori degli ultimi decenni.