rivera mazzola

Uno dei calciatori più noti degli anni Settanta, quello del mondiale del 1970 e della staffetta con Rivera…

Alessandro Mazzola, più noto come Sandro, è nato l’8 novembre 1942 a Torino, primogenito di Valentino, il calciatore simbolo del Grande Torino.

I genitori si separarono quando Sandro era molto piccolo, e il bimbo rimase con il padre, fino a quando, nel 1949, questi non morì nella tragedia di Superga.

Tornato con la madre, il giovane Mazzola crebbe in provincia di Milano, a Cassano d’Adda, con Ferruccio, suo fratello minore.

Appassionatosi sin da giovanissimo al pallone, tirò i primi calci nella squadra dell’oratorio, la Milanesina, prima che Benito Lorenzi, compagno di Valentino in Nazionale, spinse l’Inter a ingaggiare Sandro e Ferruccio.

Dopo il provino con i nerazzurri, che ebbe esito positivo, a diciannove anni Sandro si sentì snobbato dagli allenatori, e per questo si trasferì, con il patrigno Piero Taggini, a Torino, intenzionato a giocare tra i granata.

Rimasto infine in nerazzurro, debuttò in serie A il 10 giugno 1961, quando il presidente dell’Inter Angelo Moratti decise di schierare contro la Juventus la formazione Primavera in segno di protesta contro la ripetizione della partita decisa in seguito a un’invasione di campo.

Il match finì 9 a 1 per i bianconeri, scesi in campo con la prima squadra, ma Sandrino segnò il debutto in campionato con un gol, seppur su rigore.

L’allenatore nerazzurro dell’epoca, Helenio Herrera, notò subito le abilità del giovane Mazzola, e lo spinse a cambiare ruolo, abbandonata la posizione di centrocampista di regia, il giovane divenne l’interno di punta, allo scopo di valorizzare i suoi dribbling.

Mazzola passò all’Inter tutta la sua carriera, divenendo una bandiera del team meneghino e vincendo quattro scudetti nelle stagioni 1962-63, 1964-65, 1965-66 e 1970-71 con 116 gol in 417 gare disputate in Serie A.

Anche in Europa, i successi non mancarono, vinse la Coppa dei Campioni nel 1964 e nel 1965 e negli stessi anni conquistò la Coppa Intercontinentale, portando l’Inter sul tetto del mondo.

Nel 1967 Sandro Mazzola fu chiamato dalla Fifa, la federazione calcistica internazionale, per far parte della selezione del Resto del Mondo nel match contro la Spagna giocato per celebrare il 65esimo compleanno di Ricardo Zamora.

Sandro, che giocò al fianco del suo compagno di squadra Mario Corso e di Gianni Rivera, segnò anche una rete nel 3 a 0 finale.

Nel frattempo, partecipò con la Nazionale italiana ai Campionati Europei del 1968, vinti dagli azzurri, e nel 1970 prende parte ai Mondiali di Messico ’70, quelli della discussa staffetta con Gianni Rivera.

Dopo la strepitosa semifinale contro la Germania, dove il 4 a 3 dei tempi supplementari divenne leggenda, l’Italia perse in finale contro il Brasile ma nella memoria di tutti restano i cambi effettuati da Ferruccio Valcareggi, che in ben tre occasioni sostituì Mazzola con Rivera.

Giunto al secondo posto, dietro Johan Cruijff, nella classifica per il Pallone d’Oro nel 1971, Sandro Mazzola in Nazionale giocò 70 partite, segnando 22 reti.

 L’ultimo match disputato con la maglia nerazzurra, fu il 12 giugno 1978, in un’amichevole andata in scena a Pechino contro la Cina.

Appese le scarpette al chiodo, Sandro Mazzola rimase all’Inter svolgendo incarichi dirigenziali, tra il 1977 e il 1984 e fu chiamato anche da Telemontecarlo per commentare le partite dei Mondiali di Spagna ’82, al fianco di Luigi Colombo.

Dopo aver fatto parte dei quadri dirigenziali del Genoa, tornò all’Inter nel 1995, come direttore sportivo e responsabile degli acquisti, nel 1999 fu sostituito da Gabriele Oriali e, divenuto dirigente al Torino, vi rimase fino al 2003.

Oggi si dedica all’attività di commentatore sportivo, sia sulle televisioni locali lombarde che sulla Rai, dove nel 2006 ha avuto l’opportunità di raccontare, per la seconda volta nella sua vita, la vittoria di un Mondiale da parte dell’Italia, al fianco di Marco Civoli.