Un circuito protagonista di eventi leggendari della Formula Uno…

Suzuka, di proprietà della Honda, è l’unico circuito del mondiale di Formula Uno  ad avere una forma a otto e alterna curve velocissime, come la 130R, a curve molto lente con il tornante Hairpin oltre a lunghi rettilinei con curve d’appoggio, come la lunghissima Spoon, fino al miglior complesso di curve del campionato, le prime sei.

Nonostante sia inserito nel calendario di Formula Uno solo dal 1987, il circuito è stato in più occasioni teatro di scontri finali tra pretendenti al titolo, anche grazie alla scelta di piazzarlo in coda al campionato, con episodi diventati parte della mitologia dell’automobilismo, occupando un posto nel cuore degli appassionati.

Il rapporto tra titoli mondiali e Suzuka cominciò nel 1988, anno della lotta tra i due piloti della McLaren Honda, Ayrton Senna e Alain Prost.

Il brasiliano aveva  bisogno di una vittoria per conquistare il titolo, al francese bastava  un piazzamento, a patto che l’avversario non trionfasse.

Per Prost le cose si misero  subito benissimo dato che Senna, che era in pole, spense nei primi giri della gara il motore, poi riuscì a ripartire grazie al rettilineo in leggera pendenza, ma arrivò alla prima curva quattordicesimo, mentre Prost era  in testa.

Il francese fu  rallentato però da un problema al cambio, e come se non bastasse, una pioggia pesante cadde sul circuito.

Senna,  autore di una grandissima rimonta, facilitato dal fatto che le McLaren avevano oltre un secondo di vantaggio sugli avversari, raggiunse Prost, lo superò e conquistò il titolo.

Nel 1989 c’erano ancora Senna e Prost, ma il francese, a due gare dal termine, aveva  16 punti di vantaggio sul brasiliano, costretto a vincere, per mantenere vive le speranze.

Senna cominciò bene cogliendo la pole, ma in partenza fu Prost a guadagnare un buon margine. Dopo il cambio gomme il paulista però recuperò, fino al giro 46, dove attaccò Prost alla chicane del triangolo, l’ultima prima del traguardo.

Prost non si mosse e, sicuro di aver messo fuori gioco l’avversario, scese dalla macchina e se ne va, mentre Senna, aiutato dai commissari, ripartì e vinse.

A fine corsa i commissari squalificarono Ayrton perché, nella ripartenza, aveva tagliato la chicane e il mondiale andò  a Prost.

Prost e Senna nel 1990 divennero i protagonisti, con il francese in Ferrari, mentre Senna era ancora in McLaren.

Il brasiliano si confermò in pole come i due anni precedenti e Prost era sempre secondo.

In partenza il ferrarista superò Senna, che, poche centinaia di metri dopo, tamponò la Ferrari, tutti e due nella via di fuga.

Vennero eliminati entrambi, ma Ayrton divenne  campione del Mondo.

Senna fu ancora protagonista nella battaglia del 1991, contro Nigel Mansell che, a causa della troppa foga, uscì di pista alla prima curva e  dopo 10 giri, regalando a Senna il suo terzo e ultimo mondiale.

Passarono cinque anni prima che Suzuka tornasse ad essere decisiva ai fini del Mondiale, con Damon Hill e Jacques Villeneuve e, al giro 37, si staccò una ruota della macchina del canadese.

Con Villeneuve fuori, Hill divenne campione del mondo.

Nel 1998  gli sfidanti erano  Mika Hakkinen, su McLaren Mercedes e Michael Schumacher, Ferrari.

Schumi andò in pole, Hakkinen partì secondo, ma la partenza fu  ripetuta tre volte.

La terza partenza vide Hakkinen volare via a fionda, con Schumi che fece  un recupero mozzafiato, da ultimo a settimo in tre giri ma, alla tornata 31, alla Ferrari esplose la gomma posteriore sinistra.

Un anno dopo Hakkinen sfidò la seconda guida della Rossa, Eddie Irvine, che si trova a combattere per il titolo dopo l’incidente di Michael Schumacher a Silverstone, che gli costò la rottura di una gamba.

In questo caso il colpo di scena arrivò il sabato infatti, dopo che Irvine distrusse la macchina durante le qualifiche, in pole finì  Michael Schumacher, rientrato nel precedente appuntamento in Malesia.

Al via Hakkinen scattò meglio del tedesco e condusse la corsa, con Irvine protagonista di un’anonima gara nelle retrovie.

La gara vide il secondo titolo per il finlandese, mentre la Ferrari conquistò il primo titolo costruttori dal 1983.

Nel 2000 arriva la prima gioia ferrarista in Giappone dai tempi di Scheckter, con la lotta tra Michael Schumacher e Mika Hakkinen.

Schumi era imprendibile e, nonostante l’ottima partenza di Hakkinen, alla fine portò il titolo a Maranello dopo un’attesa di 21 anni.

La Ferrari festeggiò ancora a Suzuka nel 2003, con il duello tra Schumacher e Kimi Raikkonen, su McLaren.

Anche in questo caso il sabato vide il colpo di scene di un acquazzone, che  impedì a molti piloti, tra cui i pretendenti al titolo, di fare tempi cronometrati di rilievo, con la pole a Barrichello, secondo Montoya, mentre Williams e Ferrari si contendevano il titolo costruttori.

La gara del tedesco fu molto difficile e alla fine vinse Barrichello. Raikkonen era  secondo e Schumacher, ottavo, conseguì il suo sesto mondiale.

Infine a Suzuka nel 2006 i protagonisti furono Schumacher e Fernando Alonso, su Renault.

Al diciassettesimo giro il motore della Ferrari esplose, lasciando il Kaiser a piedi e vinse Alonso, che conquistò il suo secondo mondiale.