9iroquois constiution

Molte e curiose sono le tradizioni legate all’arrivo dell’inverno tra gli indiani del Nord America, in più delle volte davvero insolite…

Gli indiani irochesi in questo periodo celebravano un tempo una grande festa dell’Anno Nuovo nei primi mesi dell’inverno,  i Seneca chiamavano l’evento Kaiwanoska’kó-wah, Festa di Metà Inverno o Festa dell’Anno Nuovo, mentre il nome datole dai Mohawk, Kanohwaróri, si collega al termine riportato dai missionari Gesuiti del XVII secolo a proposito degli Huron, ossia Onohuaroia.

Secondo la tradizione, questa cerimonia si svolgeva dopo la prima luna nuova successiva alla culminazione allo zenit delle Pleiadi, nel periodo tra Gennaio e Febbraio.

In quest’occasione comparivano personaggi mascherati, che praticavano riti di guarigione a beneficio di qualche paziente e sembravano avere lo scopo di scacciare dal villaggio gli elementi malefici e le forze negative, noti come le Facce False, personificazioni di esseri mitici che vivevano in regioni selvagge e isolate.

Numerosi racconti della tradizione orale irochese parlano di cacciatori che, penetrando nell’interno delle regioni, si trovano di fronte a strani esseri, dall’aspetto semi-umano ma benevoli, a patto dell’offerta di un po’ di tabacco oppure con della farina di mais.

Le cerimonie che riguardavano queste maschere vedevano offerte di tabacco, con le quali si cercava di pacificare questi esseri selvaggi e si chiedeva loro di disperdere le malattie che affliggevano le persone, gli animali e i raccolti.

Tali azioni rituali combinavano dei riti terapeutici, svolti su richiesta di singoli pazienti nelle loro case, con pratiche cerimoniali rivolte a propiziare un buon raccolto e la protezione dei campi coltivati.

Infine, il quarto giorno della celebrazione, i membri del comitato indossavano maschere fatte con foglie di mais, le Facce di Mais, simili alle Facce False, che andavano di casa in casa sollecitando offerte e cospargendo di terra il volto di coloro che non si dimostravano sufficientemente generose.

Mascherate rituali vennero praticate, nei mesi invernali, da molti altri gruppi che abitavano le regioni adiacenti al territorio dei popoli di lingua irochese.

Ad esempio, il pastore anglicano David Brainerd, appartenente alla Society in Scotland for the Propagation of Christian Knowledge, descrisse il suo incontro, nel maggio 1745, con un personaggio mascherato in uno dei villaggi dei Delaware della Pennsylvania situato su un’isola sul fiume Susquehanna, probabilmente McCormick Island.

La bocca della maschera presentava una strana espressione distorta e la parte superiore era attaccata a un copricapo di pelle d’orso che ricopriva interamente la testa, inoltre impugnava un sonaglio fatto con il guscio di una tartaruga, lo stesso strumento usato dalle maschere irochesi delle Facce False.