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Una delle più grandi firme del secondo Novecento americano…

Flannery O’ Connor nacque il 25 marzo 1925 a Sannah, in Georgia, da genitori di origine irlandese. I primi anni della sua vita passarono serenamente, fino a quando nel 1937 non fu diagnosticata al padre Edward una malattia ereditaria del sistema immunitario, conosciuta come  lupus erythematosus.

Per questa ragione gli O’Connor si trasferirono  a Milledgeville, in una fattoria di proprietà della famiglia della madre, Regina Cline.

Qui Flannery frequentò la Peabody High School, si dedicò al disegno e alla scrittura, oltre a una singolare passione per oche, polli e galline, che addestra e a cui cuce vestiti, ma soprattutto per i pavoni, che l’accompagneranno per tutta la vita.

Dopo la morte del padre,  avvenuta nel 1941, si iscrisse al Georgia State College for Women, nel 1945 vinse una borsa di studio della State University of Iowa, seguendo i corsi di letteratura e arte e frequentando il laboratorio di scrittura sotto la guida di Paul Engle.

Flannery scrisse quotidianamente lettere alla madre e un diario intimo, oltre a leggere autori come Poe, Joyce, Faulkner, Kafka.

Al termine del percorso di studi conseguì il diploma con la tesi The Geranium a Collection of short stories.

Nel 1947 la madre ereditò Andalusia Farm, poco distante da Milledgeville con grandi appezzamenti di terra, campi e boschi.

In questa residenza, da lei molto amata, Flannery cominciò la stesura del primo romanzo Wise Blood e Elizabeth McKee divenne il  suo agente letterario.

Dopo aver rifiutato un’altra borsa di studio della Iowa, la scrittrice accolse la proposta di trascorrere, nel 1948, due mesi alla Yaddo Foundation nella comunità di artisti di Saratoga Springs, dove vive un’esperienza arricchente insieme ad altri intellettuali,  e li cominciò l’amicizia con Elizabeth Hardwick e Robert Lowell con cui si trasferì a New York.

Qui Flanney conobbe l’editor della Harcourt, Brace and Co., Robert Giroux, e Sally e Robert Fitzgerald, poeta, grecista e traduttore, che la ospiteranno più volte nella loro dimora di campagna nel Connecticut.

Nel 1950 Flannery, che aveva 25 anni, tornò a Milledgeville, ma ebbe i primi sintomi della stessa malattia del padre, il lupus, che tuttavia le fu presentata come artrite reumatoide.

La scrittrice nella revisione di Wise Blood ebbe l’aiuto della critica letteraria Caroline Gordon e il romanzo fu pubblicato nel 1952 dalla Harcourt, Brace and Co.

Nel 1955 pubblicò la raccolta A Good Man Is Hard to Find e cominciò una significativa corrispondenza, che durerà fino alla morte, con una sua ammiratrice di Atalanta, citata sempre con la lettera “A.”, rimasta sempre anonima e con cui non si incontrò mai,oltre a relazioni epistolari anche con William Sessions, Elizabeth Bishop, Louise Abbot, Maryat Lee e col padre gesuita McCown.

Ormai affermata scrittrice, Flannery tra il 1956 e 1958 pubblicò recensioni e tenne, di tanto in tanto, delle conferenze e lezioni di scrittura presso le Università in cui è invitata, tra le quali la University of Chicago, oltre a lavorare al secondo romanzo The Violent Bear it Away, seguita dal suo editor Robert Giroux.

Nel 1958, con la madre e i Fitzgerald, la scrittrice fece un viaggio in Europa, e si recò a Roma dal papa, Pio XII; a Parigi e in pellegrinaggio a Lourdes.

Flannery nel 1961 comincia il terzo romanzo, Why Do the Heathen Rage ma, nonostante le operazioni e le terapie, il lupus non si arrestò.

Nel 1964, ai primi di luglio, su sua richiesta, le fu impartita l’estrema unzione, il 2 agosto entrò in coma e morì il giorno dopo, a soli 39 anni.

La tomba della scrittrice si trova nel cimitero di Milledgeville, accanto a quella del padre.