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Dopo il successo dell’edizione 2022, Fiorissimo torna sul Lago Maggiore, nel suggestivo scenario del parco di Villa Fedora a Baveno.

L’appuntamento con la mostra florovivaistica è dall’8 al 10 aprile ed è dedicata al mondo della floricoltura, fiori e piante, oltre agli operatori del settore.

Saranno tre giorni da trascorrere nel verde, davanti ad una meravigliosa vista sul lago, tra gli stand dei florovivaisti, con un’area dedicata all’artigianato artistico e ai prodotti naturali.

Sono moltissimi gli espositori presenti a Fiorissimo, con una  grande qualità e passione per il mondo del verde, che possono esporre il meglio della loro produzione rendendola nota al pubblico ed instaurare delle relazioni con i visitatori.

Attraverso una giuria, Fiorissimo durante l’evento  premia la migliore esposizione tra i florovivaisti e le aziende partecipanti, per la creatività e l’originalità.

Villa Fedora, sede dell’edizione di Baveno di Fiorissimo, venne  costruita intorno al 1857 dal torinese Giacinto Mannati che quarant’anni dopo la cedette a Giuseppe Ceretti.

All’inizio del Novecento la villa venne comperata dall’industriale alberghiero Giuseppe Spatz che, dopo averla ampliata e rimaneggiata, ne fece dono al genero, il musicista Umberto Giordano, che fu l’ideatore dell’attuale denominazione della villa, Fedora, dal nome di un’opera che compose nel 1898.

Dopo aver soggiornato per ben vent’anni nella villa, i Giordano si trasferirono a Milano nel 1924 e l’edificio fu acquisito dall’Istituto Politecnico di Londra.

Nel settembre 1943 vi trovò rifugio con la sua famiglia un facoltoso commerciante di carta di origine ebrea, Emil Serman.

La mattina del 14 settembre i Serman ricevettero la visita di alcuni ufficiali delle SS, che accompagnarono Emil al loro quartier generale, da cui non sarebbe più tornato.

Negli stessi giorni le donne della famiglia Serman vennero deportate dalle SS che saccheggiarono la villa e organizzarono dei festini, costringendo le domestiche a prendervi parte.

In seguito Villa Fedora ospitò l’Opera Nazionale Maternità Infanzia, un ente assistenziale sorto con il compito come si diceva nello statuto, di “provvedere alla protezione ed assistenza delle gestanti e delle madri bisognose o abbandonate, dei bambini, lattanti e divezzi fino al quinto anno di età, appartenenti a famiglie bisognose che non possono prestar loro tutte le necessarie cure per un razionale allevamento, dei fanciulli fisicamente o psichicamente anormali e dei minori materialmente o moralmente abbandonati”.

La villa oggi è di proprietà della Camera di Commercio del VCO che vi ha la sua sede e ha recentemente provveduto a lavori di restauro.

L’ingresso è gratuito e durante l’evento è presente anche un’area ristoro con food truck, aperta dalle 11 alle 24.