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Il Cammino di Santiago è un punto di riferimento per tutta la cristianità, oltre che uno dei pellegrinaggi più percorsi, con quelli diretti a Roma e Gerusalemme.

Come dice il nome, il Cammino di Santiago nasce dalla venerazione per San Giacomo il Maggiore, primo, fra i dodici apostoli di Gesù ad essere stato martirizzato per la sua adesione alla fede cristiana nel 42 d.C., per ordine del re della Giudea, Erode Agrippa.

In seguito, gli altri apostoli riuscirono a trafugare il corpo del Santo e attraversarono il Mediterraneo sino a giungere sulle coste della moderna Galizia, sbarcando presso il porto dell’attuale cittadina di Padrón, allora chiamata Iria Flavia.

Da qui in poi, per gli otto secoli successivi, si persero le tracce delle spoglie del Santo, fino a quando, intorno all’813 d.C., un eremita di nome Pelayo, seguendo una stella particolarmente luminosa, giunse ai piedi del monte Libradòn, scoprì un tumulo e, dopo aver informato il vescovo della zona Teodomiro, ai resti nella tomba venne attribuita l’identità dell’Apostolo e di due suoi discepoli, Teodoro e Attanasio.

Successivamente fu informato il re delle Asturie Alfonso II il Casto,  che stabilì che San Giacomo sarebbe divenuto il patrono del regno e dispose la costruzione di una chiesa nel luogo del ritrovamento.

Il rinvenimento delle reliquie fu seguito da una serie di vittorie ad opera dei vari regni spagnoli contro l’invasore, attribuiti proprio alla protezione dell’Apostolo.

Per quanto ci siano evidenze già da molto tempo prima, ad esempio i cammini effettuati dal vescovo di Puy, Godescalco, nel 951, le prime notizie dettagliate sul Cammino di Santiago sono giunte tramite il Codex Calixtinus del 1139, il cui libro V è un’accurata narrazione della cultura, delle zone e delle “tappe” del Cammino Francese.

La diffusione del Cammino fu incentivata quando, nel 1179, il pontefice Alessandro III concesse l’indulgenza plenaria ai pellegrini che fossero giunti a Santiago.

Durante il Medioevo, proprio in funzione della protezione dei tanti pellegrini che si recavano nei principali luoghi santi, iniziarono a nascere ordini cavallereschi, come quello degli Ospitalieri e quello dei Templari, con le relative fortezze e ospitali.

Un forte impulso alla notorietà del Cammino di Santiago fu dato anche dal pellegrinaggio svolto da San Francesco d’Assisi nel 1214 presso la tomba di San Giacomo e in quell’occasione il santo umbro fondò un convento esistente ancora oggi.

Uno dei personaggi più importanti, grazie alle numerose informazioni che ha fornito sul pellegrinaggio, fu l’italiano Domenico Laffi, un sacerdote bolognese che si recò a Santiago in pellegrinaggio almeno tre volte: nel 1666, nel 1670 e nel 1673 e si spinse sino a Finisterre, Lisbona, Madrid e persino a Cordoba e Granada.

Nel 1993, il Cammino di Santiago fu dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Ogni volta che il 25 luglio cade di domenica, nella Città di Santiago di Compostela si celebra l’anno giacobeo o giubilare.

L’inaugurazione avviene con l’apertura della Porta Santa (foto sopra) della cattedrale di Santiago il 31 dicembre dell’anno precedente, dove l’arcivescovo della città, usando un martelletto d’argento, percuote tre volte dall’esterno il muro dove si affaccia la porta.

A partire da questo momento, questa Porta rimarrà aperta per tutto l’anno compostellano e sarà l’ingresso che utilizzeranno i pellegrini per entrare nella cattedrale ed è la Puerta del Perdón, ovvero la Porta del Perdono, che si affaccia su Plaza.

Per coloro che sono devoti e per chi attribuisce un significato religioso al Cammino, colui che varcherà la soglia santa guadagnerà la completa indulgenza dei propri peccati.

Anche per questo motivo, nella storia del Cammino di Santiago, la celebrazione degli anni santi ha svolto un ruolo di estrema importanza, infatti il numero dei pellegrini in cammino ha sempre subito un aumento vertiginoso al momento di questo particolare avvenimento.