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L’uomo che cambiò per sempre la storia del calcio europeo…

Artemio Franchi nacque l’8 gennaio del 1922 a Firenze, primogenito di una famiglia di Siena .

La sua vita si legò fin dalla giovinezza al mondo sportivo della città quando, dopo gli studi liceali, divenne arbitro e s’iscrisse alla sezione AIA di Firenze.

Poco dopo la laurea in Economia e Commercio fu contattato dalla Fiorentina per diventare il Segretario della Società, ruolo che ricoprì per tre anni, fino al 1952.

Successivamente, negli anni Cinquanta Franchi ebbe molti impegni lavorativi legati al calcio regionale e nazionale, collaborando con la Lega Interregionale di Quarta Serie prima e poi con la Lega Nazionale Semi Professionisti, diventandone in pochi anni anche Presidente.

Negli stessi anni mantenne anche il legame con l’AIA fino a diventarne Commissario Straordinario nel 1958.

Artemio negli anni Sessanta compì le prime esperienze in campo internazionale facendo parte della Commissione di Propaganda dell’UEFA e diventando Responsabile della Delegazione italiana in Cile nella fase conclusiva del Campionato del Mondo del 1962.

Le capacità relazionali di Franchi, la sua modernità e la sua capacità di guardare verso il futuro erano qualità che anche in ambito europeo non passarono inosservate.

Nel 1964, oltre a far parte della Commissione per l’organizzazione della Coppa dei Campioni d’Europa, Franchi fu Vicepresidente vicario della FIGC e condusse come Commissario Straordinario la Lega Nazionale Professionisti e nel 1967 divenne Presidente della FIGC, fu  membro della Commissione Arbitrale e Disciplinare dell’Unione Europea, nonché membro della Commissione Tecnica della Federazione Mondiale.

Queste cariche furono il preludio alla carriera che Franchi ebbe grazie alle sue straordinarie doti e che toccò l’apice proprio negli anni Settanta.

In Italia Franchi restò infatti alla guida della Federcalcio italiana per nove anni, fino al 1976, e ne fu di nuovo Presidente tra il 1978 e il 1980.

Ma è il 1973 l’anno che vide l’affermazione di Franchi anche ai massimi vertici del calcio europeo e mondiale quando divenne, a poco più di cinquant’anni, Presidente dell’UEFA e Vicepresidente della FIFA.

Fu Artemio a guidare le massime organizzazioni calcistiche europee e mondiali per i successivi dieci anni, dando un contributo unico anche all’immagine del calcio italiano, ricordato proprio per la capacità di dialogo fuori dal comune.

Franchi non fu solo un eccezionale manager sportivo, infatti trovò sempre il tempo e il modo per non trascurare la sua famiglia, la moglie Alda e i due figli, Giovanna e Francesco e per l’altro grande amore della sua vita, il Palio di Siena.

Profondamente legato alla città della sua famiglia, Franchi divenne Capitano della Contrada della Torre nel 1970 e, nonostante il ricco calendario d’impegni lavorativi, non rinunciò mai a questo particolare incarico.

Fu proprio sulla strada per Siena che l’auto di Franchi fu coinvolta in un fatale incidente nel pomeriggio del 12 agosto 1983, lascando un grande vuoto nel mondo calcistico internazionale.