Torna a Morimondo domenica 14 Aprile la ricca vetrina di eccellenze food&wine del MEC – Mercatino Enogastronomico della Certosa.
Una trasferta golosa sulla Strada delle Abbazie per il farmers market che raccoglie il meglio delle tipicità enogastronomiche provenienti dal triangolo del gusto delle province di Pavia, Milano ed Alessandria, oltre ad altri produttori extra-regione.
Un’occasione per coniugare gusto e cultura con una gita fuori porta a Morimondo, borgo slow del circuito Borghi più Belli d’Italia e sede di una delle più belle abbazie romaniche lombarde.
Enogastronauti e turisti a breve raggio potranno scoprire un borgo magico dove arte e cultura si fondono e dove lasciarsi andare alla meraviglia di trovarsi in un luogo bellissimo, carico di storia e spiritualità come l’abbazia di Morimondo, gioiello dell’architettura romanica italiana.
Dalle 9 alle 19 i produttori del MEC daranno appuntamento con il loro ricco catalogo di sapori genuini: formaggi, miele, vini, offelle, salumi di suino e d’oca, pasta fresca, confetture, distillati, olio, olive e taralli dalla Puglia, verdura e frutta dalla Sicilia.
Tra i banchi del mercatino enogastronomico anche prodotti derivati dalla canapa (tisane e prodotti da forno) e cibi e bevande basate su ricette del passato, dall’antica Grecia al XVII secolo. Al centro della Corte dei Cistercensi fiori, piante, erbe officinali.
Ci saranno inoltre artigiani hobbisti con i loro manufatti tra cui gioielli di rame e smalto e creazioni in ceramica.
In calendario sempre domenica 14 Aprile anche una passeggiata alla ricerca delle piante alimurgiche: dalle 15 alle 17.30 appassionati di foraging, amanti della vita all’aria aperta e curiosi potranno partecipare a Il sentiero delle erbe, percorso guidato organizzato dal Gruppo Botanico Milanese e dal dottor Alberto Sessi che insegnerà ai partecipanti come riconoscere e raccogliere le piante erbacee spontanee commestibili che si possono utilizzare in cucina.
L’ Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da “mora”, parola della bassa latinità = palude).
La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo.
Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi
romanico-lombardi.
La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi.
L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche.
Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.