Ottant’anni per Mina, l’icona della musica italiana e della tv ancora in bianco e nero. Dall’ugola forte, inconfondibile per una vera diva dal carattere deciso e volitivo, dai mille volti, dalle mille voci. Con la sua figura slanciata e imponente è stata fonte d’ispirazione non solo per musicisti, ma anche per fotografi, disegnatori e per creatori di moda.

Fu lei a indossare una delle prime ardite minigonne in tv.  Uno dei simboli del boom economico, ha cambiato il modo di interpretare la musica italiana. Il suo ultimo concerto dal vivo, risale ormai a 42 anni fa, alla Bussoladomani in Versilia il 23 agosto 1978, ma per tutte le cantanti e non solo, è ancora un totem che aleggia lì, presente, con la sua voce unica, calda, duttile, cristallina e potente, strutturata, con una tecnica impeccabile, capace di arrivare dove altri non solo non osavano, ma nemmeno pensavano. Dall’estate del 1978, su di lei è scesa una sorta di cortina di ferro, per proteggerne la privacy. In questo suo ritiro, però non ha mai abbandonato i fan, cui continua a regalare emozioni attraverso i suoi dischi che escono puntualmente.

Mina (nome completo Anna Maria Mazzini) nasce a Busto Arsizio il 25 marzo 1940, periodo in cui il padre Giacomo e la madre Regina Zoni, originari cremonesi, vivevano temporaneamente nella zona di via Mameli. Nel 1943, fanno ritorno a Cremona, dove poco tempo nasce Alfredo, amatissimo fratello minore, che come la sorella intraprenderà la carriera di cantante (con lo pseudonimo “Geronimo”) ma che morirà in un incidente stradale nel 1965, a soli ventidue anni.

Da sempre curiosa dell’arte, della musica e dell’intrattenimento in generale, con nonna Amelia cantante lirica, che quando era ancora bambina, la spronò e la convinse a prendere lezioni di pianoforte e di canto. A questo aggiunse le passioni della lettura, in particolare dei libri di fantascienza. Frequentò l’Istituto tecnico commerciale, dove si esibiva spesso per la gioia dei compagni, ma alla fine del quarto anno lascia, per dedicarsi a ciò che più la appassiona, la musica e l’intrattenimento.

La musica italiana, ancorata ancora ai vecchi clichè, subisce già da tempo l’influenza anglosassone che ne cambia le interpretazioni e i gusti. Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, diventano i suoi punti di riferimento, con i primi interpreti del soul come Ray Charles e del rock ‘n roll, su tutti Elvis Presley.

La sua prorompente ascesa inizia in Versilia, dove i genitori andavano in vacanza in quel di Forte dei Marmi, negli anni del boom economico. Versilia che nella carriera della “Tigre di Cremona”, sarà l’inizio e la fine dei concerti nell’arco di trent’anni di carriera. Una sera dell’estate del 1958, viene convinta a salire sul palco della Bussola di Marina di Pietrasanta, al termine dell’esibizione Don Marino Barreto, cantante cubano molto noto al tempo. Mina si fa dare il microfono dallo stesso Barreto e si esibisce senza alcun imbarazzo. Il proprietario del locale, Sergio Bernardini, nelle sere successive dovrà frenarla dal salire continuamente sul palco e stoppare anche il pubblico che la rivuole a gran voce. Quella serata dell’estate del 58′ sarà di fatto il via per Mina, per una scalata rapida e impetuosa, per una carriera di successi di pubblico e critica, fatta non solo di canzoni, concerti ma anche conduzioni di serate televisive.

Purtroppo poi andrà incontro anche diversi e profondi dolori privati.

Pochi giorni dopo la serata in Versilia convince un gruppo di amici (Happy boys) che suonano nelle balere della bassa padana, a prenderla con loro. Il 14 settembre a Croce Santo Spirito, frazione di Castelvetro Piacentino, viene presentata con il nome di “Mina Georgi”. Il 23 settembre 1958 a Rivarolo del Re, comune del cremonese: gli Happy Boys si esibiscono insieme a due cantanti famosi in quel periodo, Natalino Otto e Flo Sandon’s, reduci dal Festival di Sanremo. Mina scappa di casa di nascosto dai genitori, indossa un abito blu e bianco sottratto alla madre e si presenta sul palco. L’esibizione è così trascinante e coinvolgente che il pubblico chiede il bis.

La sua voce e il suo stile vengono subito notati dal discografico Matalon, della Italdisc, che la ingaggia per tre anni, le fa incidere i primi 45 giri e la porta a Sanremo nel 1960 con il brano “E’ vero”. Il 4 aprile 1959, il suo debutto in tv, cantando “Nessuno” al “Il Musichiere” di Mario Riva, nella puntata dedicata agli “urlatori”; ovvero quei cantanti giovani fuori dai canoni del tempo e che oltre alla voce “urlata”, si muovevano sul palco. Dodici giorni dopo è ospite di Mike Bongiorno a “Lascia o raddoppia”, che al termine dell’esibizione la saluta con un: “Ragazza mia, non ti fermerà nessuno”.

Uno dietro arrivano d’infilata i suoi primi successi con “Tintarella di luna”, “Cielo in una stanza”, “Mille bolle blu”, “Citta’ vuota”, “E’ l’uomo per me”, “E se domani”. Star televisiva, una sua performance, in puro divertimento stilistico musicale per le sue capacità vocali, nella sesta puntata di Studio Uno, del 20 marzo 1965, vede la sua etichetta pubblicare a grande richiesta il brano “Brava”, che diventerà poi un suo must, nelle riproposizioni televisive e una scala di paragone per le cantanti da lì a venire. La tv con gli spettacoli come Studio 1, Canzonissima, Mille Luci, diventerà la sua seconda casa. Copertine, interviste da Natalia Aspesi, Luchino Visconti, Giorgio Bocca e Oriana Fallaci.

Fa scalpore anche per la sua vita privata, non nasconde la sua storia con l’attore Corrado Pani, al tempo sposato, con il quale nel 1963 ha un figlio, Massimiliano detto “Paciughino”, che diventerà poi uno dei suoi autori.

Nel 1970 sposa il giornalista Virgilio Crocco e l’anno successivo nasce Benedetta. Rimane vedova nel 1973, quando il marito muore in un incidente. Nel 2006 si risposa una seconda volta, certificando così una lunga relazione con il cardiologo Eugenio Quaini di origini cremonesi, con il quale vive da sempre a Lugano dove si è rifugiata dopo aver lasciato le scene.

Rimangono nella storia dello spettacolo italiano, i suoi duetti televisivi con Battisti e Celentano. Con il “molleggiato” collaborerà anche in alcuni dischi di successo.

Tra le sue tante collaborazioni, quella con Ennio Morricone con cui ha firmato “Se telefonando”, Bruno Canfora, Gianpiero Reverberi, Mogol, Augusto Martelli. Alberto Lupo, voce maschile in Parole parole, Enzo Jannacci, Fabrizio De André, Giorgio Gaber, Lucio Dalla, Renato Zero, Miguel Bosè e Riccardo Cocciante, arrivando al rapper Mondo Marcio. Passando anche per grandi interpreti stranieri come Mick Hucknall, Seal e Astor Piazzolla.