Villa Poggio Torselli è una delle più eleganti dimore adagiate sui Colli di San Casciano, sopra Firenze, immersa tra vigneti e oliveti.

Citata in un catasto d’inizio Quattrocento con l’attuale nome, venne costruita nel XV secolo dalla famiglia Machiavelli e venne poi ceduta alle più illustri famiglie patrizie toscane, come Corsini, Antinori e Capponi fino agli Orlandini, ai quali si deve l’ultimo restauro del complesso nel 1690.

Dal 1998 la proprietà è dell’antiquario Gianfranco Luzzetti che ha avviato un accurato intervento di restauro dei saloni interni, del parco e del giardino all’italiana grazie al sostegno della paesaggista e storica del giardino Ada Segre.

Un lungo filare di antichi cipressi affianca il viale che porta all’ingresso della residenza, in una prospettiva che racchiude la facciata principale, con due modanature verticali che delineano una zona centrale, coronata da un fastigio decorato con le statue delle Quattro Stagioni.

La villa è un ampio edificio dalla pianta rettangolare, con due ali che ospitano i locali di servizio, mentre non c’è un cortile interno, sostituito da un salone che occupa tutta la parte centrale del fabbricato.

Il tema delle stagioni è ripreso all’interno, come la decorazione affrescata delle grandi sale, dove gli ambienti della villa, sottoposti a una lunga opera di restauro, e i mobili d’epoca, tra quadri e oggetti d’arte, tappeti e tappezzerie, ricreano l’ambiente originario.

La grande sala da ballo del palazzo spesso vede splendidi ricevimenti in un lussuoso arredamento la cui raffinatezza evoca la tradizione degli ospiti più illustri di Villa Poggio Torselli e quella dei Vip invitati oggi per godersi, con i suoi migliori vini, il fascino di una cucina tipicamente toscana.

Il giardino risale alla fine del XVII secolo ed è formato da un giardino all’italiana diviso in due ripiani terrazzati a sud, e da una zona in stile parco all’inglese a nord.

Parte dell’originale parterre si è conservato, in una serie di aiuole fiorite provviste di un raro impianto d’irrigazione a canaletta, uno dei meglio conservati in Toscana, con vaschette scolpite in pietra poste all’esterno dell’aiuola, dalle pendenze progettate per favorire lo scorrimento dell’acqua dal punto più alto al più basso.

Trasformato a metà Ottocento in giardino all’inglese, il parterre ha visto un primo restauro attorno al 1925 con il rinnovo delle siepi di bosso, e un secondo, più recente, con il ripristino della vegetazione tipica dei giardini di fine Seicento tra alberi da frutto nani, rose antiche, erbe aromatiche, erbacee perenni, annuali e bulbose, con fritillarie, narcisi, tulipani, giacinti, e tante altre piante primaverili, tra le quali una delle più affascinanti è la fritillaria, detta corona imperiale per il ciuffo arancio di fiori campanulati che sormonta la parte terminale del caule.

Non meno profumata è l’estate del giardino Poggio Torselli, tra dalie, salvie, clematidi multicolori e ibiscus giganti indiani.

Uno dei pregi del giardino è la collezione di limoni centenari, esposti in vaso in estate e conservati nella limonaia in inverno, al punto che in ogni stagione il giardino è circondato dalla dorata corona di 120 piante secolari di limoni.