I Giochi della XV Olimpiade si tennero a Helsinki, in Finlandia, dal 19 luglio al 3 agosto 1952. Helsinki tra le possibili città che avrebbero ospitato dei giochi olimpici del 1952 superò Amsterdam, Chicago, Detroit, Los Angeles, Minneapolis e Filadelfia, durante la 40ª sessione del CIO il 21 giugno 1947, a Stoccolma in Svezia.

La Finlandia eresse magnifici impianti e ben tre Villaggi Olimpici, uno per gli occidentali, uno per il blocco sovietico e uno per le donne, a Helsinki arrivarono 69 nazioni, 10 in più di Londra, comprese Germania e Giappone e soprattutto l’Unione Sovietica, alla sua prima partecipazione della storia diventando la prima vera antagonista degli Stati Uniti nel medagliere generale delle gare.

La cerimonia d’apertura fu uno dei momenti più emozionanti dove, di fronte agli atleti e a 70.000 spettatori apparve all’improvviso un uomo, che portava la torcia olimpica, che era il leggendario Paavo Nurmi.

Compiuto il giro di pista Nurmi passò la torcia a Hannes Kolehmainen, che salì i gradini fino in cima alla torre olimpica, dove fece ardere il tripode che sarebbe stato acceso per tutta la durata dei Giochi.

Tra le discipline introdotte c’erano il baseball, anche se a titolo dimostrativo e molte specialità della ginnastica femminile come la trave, le parallele, il volteggio, il corpo libero, oltre alla prova a squadre del pentathlon moderno.

La stella delle Olimpiadi fu Emil Zatopek, che si confermò uno dei più grandi fondisti di ogni epoca vincendo l’oro nei 5000m, nei 1000m e nella maratona.

Ma nel corso delle gare ben ventiquattro primati olimpici nell’atletica leggera furono migliorati e tre uguagliati, i primati mondiali superati furono sei, di cui quattro in campo femminile.

Per l’atletica leggera italiana c’era Giuseppe ‘Pino’ Dordoni. che vinse i 50 km di marcia, dove segnò la miglior prestazione olimpica e mondiale, perfetta per un marciatore di rara eleganza e compostezza, con una forte correttezza morale.

Adolfo Consolini e Giuseppe Tosi furono secondo e ottavo nel disco, e Armando Filiput, sesto nei 400 m ostacoli, furono gli altri italiani finalisti.

Per quanto riguarda l’equitazione, l’Italia ottenne un sesto posto con Piero D’Inzeo nella gara di tre giorni su tre competizioni come dressage, endurance, jumping.

Ci fu un’importante innovazione introdotta dalla federazione internazionale proprio nel regolamento del dressage, poiché a competizione fu aperta non solo a sottufficiali e soldati semplici, ma anche ai civili, uomini e donne.

Il nuoto fu dominato dagli americani, nelle gare maschili, e dalle ungheresi in quelle femminili, con quattro titoli su cinque.

Nei tuffi, Pat McCormik, americana, vinse dal trampolino che dalla piattaforma, successo che la californiana di Long Beach, avrebbe ripetuto nel 1956.

L’Olimpiade di Helsinki è ricordata nella storia come una delle edizioni più riuscite, soprattutto per la grande attenzione che riservò all’organizzazione e alla realizzazione dei maestosi impianti sportivi.