Un vero e proprio tuffo nel passato quello che propone il legnanese Dario Rondanini nel suo libro raccolta di cartoline “Viaggio da Stresa-Isole Borromee alla vetta del Mottarone – Itinerario storico e paesaggistico attraverso le cartoline d’epoca (fine Ottocento – prima metà del Novecento).

Volume di 200 pagine che raccoglie circa 400 cartoline d’epoca, con la prefazione di Eugenia de Giovannini, pubblicato dalla cooperativa onlus La Mano di Legnano (Mi) nel dicembre 2018, è stato di recente ristampato su richiesta proprio del Comune di Stresa.

Cartoline, che sono ormai cadute in disuso quale strumento per lo scambio di auguri e saluti. Per i saluti dai luoghi di villeggiatura ad amici e parenti, superate e sostituite da mezzi di comunicazione decisamente più immediati, le cartoline sono ormai diventate un oggetto di collezionismo.

Regalano testimonianze silenziose, spesso ricche di suggestione, di epoche passate. Mostrano luoghi, spesso radicalmente cambiati nel tempo, quasi irriconoscibili.

Un viaggio a ritroso nel tempo, in un percorso fatto dalle cartoline di Rondanini. che riportano alla “Belle epoque” sul Verbano, con Stresa cuore pulsante di quel periodo, in cui regnanti, banchieri, imprenditori, attori e artisti vari affollavano le rive del lago e le sue dolci colline.

Frutto di un lavoro di anni alla ricerca delle cartoline del tempo, tra mercatini d’epoca in ogni angolo possibile e scambi di materiale.

Dario Rondanini da Busto Garolfo e legnanese d’adozione, affermato imprenditore del campo alimentare, biologo, oltre ad essere storico e ricercatore di fama. Nel corso degli anni accanto alla sua attività d’imprenditore ha portato avanti quella di ricerca storica e artistica, che l’ha portato a pubblicare diversi libri, saggi e articoli.

È membro del direttivo della Società Arte e Storia di Legnano. Alla sua città ha dedicato due lavori sempre nello stile della raccolta delle cartoline d’epoca: “Amare Legnano la cartolina racconta” (con Luigi Riccardi) del 1995 e “Legnano di ieri care vecchie cartoline” (con Franco Pagani) del 2014.

Una grande passione quella di Rondanini per le cartoline e in questo lavoro se ne ha veramente riversate tante, di un periodo particolare. Molte quelle in bianco e nero, diverse anche quelle ritoccate e “colorate” sia a colori, stampate in Italia ma anche all’estero, come viene riportato nelle didascalie.

Una mappa del 1893, ritratti da Stresa con i suoi storici e monumentali hotels al Mottarone, a Gignese, L’Alpino e al trenino.

Ritratti d’epoca delle isole Borromee, di Baveno ma anche di Brovello e Carpugnino, in particolare si nota un’immagine con tutti gli abitanti di quest’ultimo borgo, tutti riuniti in una foto. Cartoline preziose che mostrano non solo com’erano i luoghi un tempo ma anche la marcata differenza tra le classi meno abbienti e i “signori” di allora con la bombetta, il papillon, il panciotto monopetto con le signore con vezzosi cappellini e abiti a lunghi a larghe falde.

Le differenze tra la popolazione locale e la vita dei villaggi per lo più rurali, la vita dei pescatori, dei lavoratori delle cave attorno, le lavandaie nel lago e i nascenti alberghi di lusso, dove approdava un turismo internazionale d’elite.

Come riporta lo stesso Rondanini nell’introduzione: “Sono diversi i motivi che mi hanno indotto a raccogliere e successivamente a pubblicare le immagini di questi luoghi affascinanti. Prima di tutto il legame affettivo creatosi per la lunga frequentazione, iniziata negli anni della mia prima giovinezza sino all’epoca attuale, grazie alla quale ho potuto conoscere e apprezzare la bellezza dei posti.

Ne è nata quindi anche la curiosità di conoscere diversi aspetti della vita dei tempi passati di cui si vanno perdendo le tracce. Attraverso le cartoline d’epoca è stato possibile raccogliere un’inequivocabile documentazione del periodo in cui nella zona avvennero grandi mutamenti dovuti all’impulso turistico di fine Ottocento che conviveva con l’atavica vita contadina.”.

E Rondanini è solo uno dei tanti abitanti dell’altomilanese, che amano e apprezzano il Lago Maggiore e le sue colline. Tante sono anche le seconde case di legnanesi, bustocchi e gallaratesi sulle splendide colline di Stresa, a Gignese e l’Alpino. Da dove si gode un paesaggio sublime sul golfo Borromeo.