Duecento anni fa a Forlimpopoli, nel cuore della provincia di Forlì-Cesena, nasceva Pellegrino Artusi, autore di La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene…

Nato il 4 agosto 1820, Artusi completò gli studi al seminario di Bertinoro, poi si dedicò, come il padre, all’attività di droghiere.

Durante la giovinezza si verificò un grave episodio ai danni della famiglia Artusi.

Nel 1848, dopo l’irruzione in casa del brigante noto come il Passatore, che rubò tutti gli oggetti di valore e il denaro, e violentò la sorella di Pellegrino, Gertrude, questa, impazzita per lo shock, venne internata in un manicomio.

La famiglia, traumatizzata dall’episodio, decise di trasferirsi a Firenze, dove Pellegrino esercitò l’attività di mediatore finanziario, con buon successo.

Nel 1865 Artusi lasciò il commercio e si dedicò all’arte dello scrivere, pubblicando nel 1891 La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, di cui la prima edizione raggiunse il numero di mille copie vendute.

Successivamente, il libro uscì in più edizioni, giungendo a trentadue nel 1932.

Il manuale della cucina di Artusi divenne un best-seller, noto come il libro per cucinare che in ogni casa non deve mancare.

All’interno del corposo tomo ci sono ben 790 ricette diverse, che vanno dagli antipasti ai dolci, passando per minestre, liquori, brodi, secondi piatti, descritte dall’autore con uno stile arguto, ricco di aneddoti divertenti e riflessioni.

La novità dell’opera artusiana è nel concetto di mondo gastronomico nazionale, che comprende in un unicum le varie tradizioni culinarie regionali.

Oltre al suo famoso libro di ricette, Artusi scrisse anche due saggi di critica letteraria.

Pellegrino Artusi morì a Firenze il 30 marzo 1911 all’età di 90 anni ed è sepolto presso il Cimitero di San Minato al Monte.

A Forlimpopoli oggi c’è il centro culturale Casa Artusi, dove ogni anno si organizza la Festa Artusiana, nove giorni dedicati alla cultura del cibo e alla gastronomia.