Dalla casacca nera e blu, l’Inter è una delle squadre più amate di Milano e non solo…

Tutto cominciò all’inizio del Novecento, quando a Milano era presente dal 1899 il Milan Football Cricket Club, capitanato dal britannico Herbert Kilpin e con lui un folto gruppo di giocatori inglesi, ma il Milan si divise in due gruppi, da una parte coloro che vedevano l’importanza del possedere un’impronta multiculturale dall’altra coloro che desideravano evitare il tesseramento dei giocatori stranieri.

Così all’interno della società rossonera un certo numero di dissidenti decise di dare vita a un movimento calcistico improntato sull’internazionalità, guidato dal pittore futurista Giorgio Muggian e dal giovane luganese Ermanno Aebi.

Il 9 marzo 1908, i 44 soci fondatori si riunirono al ristorante l’Orologio, a due passi dal Duomo, e in poche ore, crearono l’atto costitutivo della nuova società, dove riconoscevano in maniera netta e chiara il ruolo di calciatori e dirigenti stranieri nel mondo del pallone.

Nacque così la società Football Club Internazionale, nata da una costola dell’altra società di Milano e da quel giorno diretta concorrente e acerrima rivale del Milan.

Giorgio Muggiani, primo consigliere nerazzurro, disegnò anche il logo del club, con un fondo dorato delimitato da due cerchi, uno blu e uno nero, e con le lettere in bianco di Football Club Internazionale Milano intrecciate fra loro.

Il primo presidente dell’Inter fu Giovanni Paramithiotti e il primo capitano Hernst Marktl.

Con l’inizio del ventennio fascista in Italia, l’Inter, per ragioni politiche si fuse con l’Unione Sportiva Milanese ed ebbe la denominazione di Società Sportiva Ambrosiana per 17 anni.

Nel 1945, Carlo Masseroni, presidente dell’epoca, annunciò il ritorno al primo vero nome del club, l’Internazionale, ma le stagioni successive che non regalarono molte soddisfazioni ai tifosi della squadra neroazzurra.

Poi negli anni Cinquanta, sotto la guida di Alfredo Foni, arrivarono gli scudetti del 1952-1953 e del 1953-1954 e un anno dopo il nuovo presidente Angelo Moratti portò il Mago Helenio Herrera sulla panchina nerazzurra come allenatore e diede il via all’era della Grande Inter.

La squadra vinse tre campionati, due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali e questo periodo durò fino al 1968 con l’avvicendamento alla presidenza di Ivanoe Fraizzoli, poi lo scudetto successivo arrivò nel 1971.

Nel 1978 l’Inter vinse la Coppa Italia e nel 1980 un nuovo scudetto, Ernesto Pellegrini divenne presidente nel 1984 e cinque anni più tardi, con Trapattoni come allenatore, l’Inter vinse lo scudetto dei record ottenendo 58 punti, un primato per il campionato che assegnava due punti a vittoria.

Con gli anni Novanta arrivarono tre vittorie in Coppa Uefa e con Massimo Moratti alla presidenza e Roberto Mancini in panchina l’Inter vinse tre scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. Negli anni di José Mourinho come allenatore l’Inter conquistò nella stessa stagione campionato, Coppa Italia e Champions League il famoso “triplete”. Il 15 novembre 2013, Massimo Moratti cedette le quote di maggioranza del club all’indonesiano Erik Thoir che divenne il nuovo presidente.

La stagione 2013-2014 vide l’Inter piazzarsi al quinto posto in campionato, centrando il ritorno in Europa, ma in quella 2014-2015 il rendimento mediocre della squadra convinse Thohir, durante la sosta di novembre, a licenziare l’allenatore e a richiamare Mancini.

Nel 2015-2016, confermato Mancini, la squadra concluse un girone d’andata in cima alla classifica grazie anche alle molte vittorie di misura, ma non andò oltre il quarto posto alla fine del campionato.

A giugno 2016 il presidente Thohir cedette la maggioranza delle quote al Suning Holdings Group, mentre la quota restante venne suddivisa tra la Pirelli e azionisti minori.

Mancini si dimise a pochi giorni dal campionato 2016-2017, per poi essere sostituto da Frank de Boer, ma alla fine di novembre, dato il pessimo rendimento, arrivò un terzo allenatore,  Stefano Pioli che, nonostante la rimonta invernale, alla fine venne rimpiazzato da Stefano Vecchi.

Dal 2017 al 2019 ci fu come allenatore  Luciano Spalletti, ma anche con la sua valida guida l’Inter ebbe esiti molto deludenti, al punto che nell’estate 2019 è stato chiamato Antonio Conte, già allenatore vincente della Juventus.

Con Antonio la società neroazzurra conquistò il secondo posto in campionato e arrivò alla finale dell’Europa League.