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Un uomo che, negli anni del secondo dopoguerra, raccontò alla radio il fascino della letteratura…

Luigi Silori nacque a Roma il 19 novembre 1921 da Fernando, primogenito di una famiglia di proprietari terrieri dediti alla produzione di olio e Antonietta Pacchelli, laureata in Pedagogia.

Passò l’infanzia e l’adolescenza nel quartiere Trieste, prima a via Clitumno, poi a viale Gorizia, in una grande casa – biblioteca dove visse fino alla morte.

Luigi frequentò il Liceo Torquato Tasso, dove conobbe Vittorio Gassman e Luigi Squarzina. oltre ad affinare le sue qualità di pianista e a lavorare ad alcuni testi teatrali.

Nel luglio del 1940 conseguì la Maturità classica, poi si trasferì a Nocera Inferiore per svolgere il corso di allievo ufficiale.

Terminato il corso militare, con il grado di sottotenente di artiglieria, a 19 anni Luigi fu inviato in Grecia con la Divisione Acqui, di stanza sull’isola di Cefalonia, nel Mar Ionio.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, i militari dell’isola decisero di combattere, ma furono sopraffatti dalle truppe tedesche e Silori trascorse circa venti mesi nel campo di prigionia di Fullen, vicino al confine con i Paesi Bassi, dove fu liberato il 5 aprile 1945 dalle truppe canadesi.

Tornato in Italia verso la fine del 1945, si sposò con Daisy, figlia dell’attrice Tina Xeo e, ripresi gli studi, si laureò in Lettere a Roma, diventando poi l’assistente di Giuseppe Ungaretti.

Nel 1949 Silori iniziò a collaborare alla Radio come critico letterario e teatrale e, nell’estate 1955, fu chiamato come redattore di un nuovo quindicinale culturale della Rai, In libreria, che andò in onda per alcuni mesi.

Per tutto il 1956, Silori fu il direttore di Enciclopedia TV, che presto cambiò nome in Dizionario delle idee correnti, poi gli fu affidata una rubrica di libri, autori, avvenimenti culturali in Italia e fuori, battezzata Decimo migliaio, cui collaborava anche Emilio Garroni, che andò in onda con periodicità quindicinale fino a metà 1958 per una sessantina di puntate.

Contemporaneamente, tra il 1957 e il 1958, Silori curò una trasmissione per ragazzi, Incontri con gli scrittori di teatro poi, fino al 1973, apparve in video in ben seicento programmi, dei quali fu anche ideatore e regista.

Il più noto resta le Lezioni di teatro, trasmissioni che curò tra il 1958 e il 1962, per un totale di una quindicina di puntate, dedicate a grandi autori e a grandi attori di prosa, come G.B. Shaw, Pirandello, Osborne e Goldoni.

A partire dal 1975, diradò le proprie apparizioni televisive per un’insufficienza respiratoria, causata dalle infezioni polmonari contratte durante la prigionia in Germania, ma anche per il brusco cambiamento del clima aziendale della Rai, che, se da un lato stava riformandosi, dall’altro fu investita da un processo di lottizzazione che le impose di trascurare il mondo culturale di un uomo come Silori.

Dalla fine del 1982, le condizioni di salute del critico peggiorarono fino a che una polmonite acuta lo portò alla morte, avvenuta a Roma, il 9 luglio 1983, lasciando la moglie e il figlio Fernando.

I funerali, svoltisi presso la Basilica di Sant’Agnese, videro moltissimi esponenti di quel mondo della cultura con cui Silori aveva diviso tutta la vita.

Oggi la tomba di Luigi Silori si trova nella cappella di famiglia, presso il cimitero monumentale di Narni.