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Un attore fondamentale nella tv degli anni Settanta…

Alberto Zoboli, poi noto con il nome di Alberto Lupo, nacque a Genova il 19 dicembre 1924, in quella scuola genovese di cui hanno fanno parte Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi e Gino Paoli.

Alberto viveva nel quartiere Bolzaneto, in una famiglia della media borghesia genovese e il padre Giuseppe, dirigente di un’azienda pubblica, desiderava per il figlio un futuro in magistratura.

Conseguita la maturità Alberto s’iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, ma il suo sogno restava la recitazione e a vent’anni creò una filodrammatica di successo presso la fabbrica di elettrodomestici in cui era impiegato.

Mise in scena Piccola città, opera di Thornton Wilder, contribuendo a far conoscere i maestri del teatro americano e internazionale, con il suo fisico asciutto, gli occhi scuri e profondi e i capelli neri ondulati.

Esordì come attore nei fotoromanzi più famosi dell’epoca, pubblicati a puntate sulle riviste Sogno, Grand Hotel, Bolero.

Alberto fece il suo esordio in teatro nel 1946, al teatro Luigi Pirandello della sua città natale, poi recitò al Piccolo Teatro e al Teatro Nuovo di Milano, lavorando con nomi come Giorgio Strehler e Gino Cervi.

Nel 1954 fu scritturato per Ulisse diretto da Mario Camerini, cui segui gialli impegnati come Il sicario (1960) diretto da Damiano Damiani.

Ma fu lo sceneggiato televisivo La cittadella (1964), diretto da Anton Giulio Majano e tratto dal romanzo pubblicato nel 1937 da Arcibald Joseph Cronin, che rese noto Alberto Lupo, come il chirurgo, innovatore e avanguardista, Andrew Manson.

In seguito il regista Antonello Falqui chiamò Alberto Lupo a condurre Teatro 10, varietà trasmesso dalla Rai nel 1971, con Mina.

La canzone Parole, parole, sigla dello show e interpretata da entrambi i conduttori. Così Mina e Alberto Lupo, raggiunse e la vetta della hit parade e vi restò per settimane.

Le voci di Mina e Alberto si mescolano in una fusione sensuale e affascinante che ebbe una risonanza internazionale e in Francia furono Dalida e Alain Delon a interpretare il brano.

Una simpatica apparizione di Lupo, che imitava se stesso, avvenne nel programma Milleluci, condotto nel 1974 dalle regine del varietà televisivo, Mina e Raffaella Carrà, in coppia.

Due anni dopo, Canzonissima, presenza permanente del sabato sera in tv, fu sostituita dal programma Chi? Dove, alternandosi con Nino Castelnuovo, Lupo vestì i panni comici del Commissario Serra.

Tra le ultime interpretazioni dell’attore ligure ci furono trasmissioni tv Senza rete (1975), Buonasera con… Alberto Lupo (1979) e Action (1979), diretto da Tinto Brass.

Ma la vera passione di Alberto Lupo fu quella per il teatro e, dopo i successi televisivi nel 1977 decise di tornare a recitare con il dramma teatrale scritto da Edward Albee dal titolo Chi ha paura di Virginia Woolf? (1962).

Colpito da ictus mentre lavorava, Lupo passò mesi in coma e al risveglio si ritrovò muto e paralizzato ma, grazie a una difficoltosa riabilitazione, tornò a lavorare in un programma su Antenna 3 Lombardia dove, con voce roca e malferma, recitò la poesia Se di Rudyard Kipling.

Lupo si è congedò dal suo pubblico con lo sceneggiato televisivo L’amante dell’Orsa Maggiore (1983) prima di morire, per una trombosi cerebrale, il 13 agosto 1984 a San Felice Circeo.