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Uno scrittore, oggi quasi dimenticato, dell’Italia tra due guerre..

Discendente da una nobile famiglia di Bassano del Grappa, Virgilio Brocchi nacque il 19 gennaio 1876, a Orvinio, in provincia di Rieti, da Ippolito e da Emilia Lanza.

Studente di ginnasio a Crema, quindi di liceo a Cremona, frequentò l’università di Padova, dove si laureò, ventenne, in lettere e filosofia.

Vinti alcuni concorsi, grazie a diversi saggi di critica storico-letteraria e artistica, Brocchi fu per qualche mese professore di storia all’istituto tecnico provinciale di Vicenza, poi per una quindicina di anni fu professore di lettere a Modica in Sicilia, a Macerata nelle Marche, più tardi a Bologna e infine a Milano, dove già insegnava Alfredo Panzini.

Brocchi non abbandonò l’insegnamento nemmeno quando assunse nella Giunta comunale di Milano, presieduta dal socialista Caldara, l’assessorato dell’Istruzione superiore e delle Belle Arti, e, per tutta la durata della prima guerra mondiale, fu a capo dell’Ufficio di assistenza morale ai soldati malati e feriti.

Lo scrittore abbandonò invece presto la sua attività di critico storico-letterario, per dedicarsi interamente alla narrativa.

A diciannove anni aveva già scritto Il fascino (1899) e a venticinque, mentre era professore all’istituto tecnico di Modica, pubblicò per l’editore catanese Giannotta Le ombre del vespero (1901).

In seguito a curiose vicende, raccontate più tardi in Confidenze (1946), l’editore Emilio Treves pubblicò a Milano nel 1906 il suo primo vero romanzo, Le Aquile, che in successive ristampe superò sessanta milioni di copie, su scene della vita provinciale veneta, nel 1898, mescolando storie d’amore, episodi di vita mondana e fermenti politici.

Nel 1912, quando da poco era uscita L’isola sonante (1911), un notevole articolo di Ettore Janni apparso sul Corriere della Sera e il premio Bagutta confermarono la notorietà di Brocchi.

Un ulteriore allargamento e una definitiva stabilizzazione della popolarità dello scrittore si ebbero con Miti (1917) e Il posto nel mondo (1920), primo volume della tetralogia del Figliuol d’uomo con Il destino in pugno (1923), La rocca sull’onda (1926) e Il tramonto delle stelle (1928).

Brocchi abbandonò poi l’insegnamento, anche per ragioni morali, e la vita politica, pur restando fedele ai suoi ideali.

Dal 1924 visse con la moglie e la figlia nella sua villa della Serenetta, a Sant’Ilario Ligure, in un ritiro interrotto dai frequenti viaggi a Milano r durante l’estate, per vivere alcuni mesi in montagna, a Courmayeur, Chamonix, a Zermatt, sulle Dolomiti e a Cortina d’Ampezzo, e per continuare, con la famiglia, i viaggi all’estero.

Attivo fino all’ultimo, lo scrittore morì nella sua villa di Sant’Ilario, sulle alture di Nervi, il 7 aprile 1961.