Giovanni Raboni

Vivere la Milano del secondo Novecento con i versi di un grande poeta…

Giovanni Raboni nacque a Milano il 22 gennaio 1932, secondogenito di Giuseppe, funzionario al Comune di Milano, e Matilde Sommariva, membro di una famiglia di artisti. Nel 1938 fu iscritto presso la Scuola elementare Cardinale Borromeo, che frequentò fino alla terza per passare poi all’Istituto Gonzaga di via Vitruvio già frequentata dal fratello Fulvio.

Nell’ottobre del 1942, in seguito al primo bombardamento diurno su Milano, il padre condusse la famiglia a Sant’Ambrogio Olona, una frazione distante un chilometro da Varese, dove Giovanni frequentò a quinta elementare.

Subito dopo la Liberazione, la famiglia di Giovanni ritornò a vivere a Milano e nell’autunno del 1945 il giovane fu iscritto al Liceo Ginnasio Giuseppe Parini che abbandonerà, insieme all’amico Arrigo Lampugnani Nigri, per iscriversi, in terza liceo, al Carducci.

Nel 1948, a casa dell’amico Lampugnani, il poeta conobbe Vittorio Sereni al quale lo legherà una profonda amicizia.

Completati gli studi nei primi anni del dopoguerra, Raboni iniziò a lavorare nel mondo giornalistico, professione che lo vedrà collaborare a periodici e quotidiani, dapprima come segretario di redazione della rivista diretta da Enzo Paci aut aut, poi scrivendo per Quaderni Piacentini di Piergiorgio Bellocchio e Paragone di Roberto Longhi, infine per il Corriere della Sera, al quale rimarrà legato per anni, senza mai però abbandonare la sua vena poetica.

Nel 1958 sposò Bianca Bottero. che gli diede i figli Lazzaro, Pietro e Giulia,

Raboni nel 1969 conobbe, in casa dell’esperto di letteratura ceca Angelo Maria Ripellino, la slavista Serena Vitale e l’anno successivo i due iniziarono una lunga convivenza, che sfociò nelle nozze nel 1979.

Il matrimonio tra la Vitale e Raboni durò però solo due anni, perché il poeta  si legò sentimentalmente alla poetessa veneta Patrizia Valduga.

Negli anni settanta Raboni assunse la direzione editoriale della collana di poesia I quaderni della Fenice, per la casa editrice Guanda svolgendo una funzione cruciale per la poesia italiana di talent-scout, permettendo così ai giovani autori di farsi conoscere per la prima volta.

Il poeta fece parte anche del comitato direzionale del Piccolo Teatro di Milano, scrivendo alcuni  testi teatrali come Alcesti o la recita dell’esilio, accolto molto bene sia dalla critica, oltre a scrivere poesie pubblicata in Canzonelle mondi nel 1985, Versi guerrieri e amorosi nel 1990, Ogni terzo pensiero nel 1993, con la quale vinse il Premio Viareggio per la poesia, Quare tristis nel 1998 e Barlumi di Storia nel 2002.

Giovanni Raboni morì il 16 settembre 2004 a Fontanellato, in provincia di Parma, per  un attacco cardiaco ed è sepolto nella cripta del Famedio, al cimitero monumentale di Milano.