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Con la fine dell’ora legale, il giorno finisce presto dall’inizio di novembre, mentre il cielo si riempie di stelle…

In novembre, le costellazioni autunnali di Pegaso, Andromeda e Perseo appaiono già alte all’imbrunire, e culminano tra la sera e la notte, mentre Cassiopea e Cefeo, costellazioni circumpolari, ma più visibili in questa stagione, sfiorano le regioni zenitali.

Bassa sull’orizzonte sud la costellazione del Pesce Australe mostra la brillante stella Fomalhaut, mentre la grande, ma non appariscente, costellazione della Balena s’innalza lentamente fino a culminare nel corso della tarda serata.

Tra queste costellazioni ci sono quelle zodiacali dell’Acquario, dei Pesci e dell’Ariete, mentre sull’orizzonte nordorientale sono visibili, dopo il tramonto, le Pleiadi, l’ammasso aperto di stelle nella costellazione del Toro, che si rende via via visibile fino a risultare completamente osservabile già all’ora di cena.

La stella più brillante del Toro, Aldebaran, insieme all’apparentemente più brillante Capella, sono l’avanguardia delle costellazioni invernali che domineranno la scena nei prossimi mesi.

Nel corso delle prime ore di buio, è ancora ben visibile il Triangolo Estivo che, dopo avere dominato il cielo durante l’estate, va via via accomiatandosi, ma molto lentamente, tanto che resterà visibile fino a Natale.

Questo è dovuto a due fattori, da un lato, la declinazione molto boreale di due delle tre stelle del Triangolo, Deneb e Vega, che le rende facilmente visibili anche fuori stagione, dall’altro il fatto che la notte sta continuando ad allungarsi, che controbilancia parzialmente il naturale spostamento verso ovest dovuto alla rivoluzione terrestre che porta fuori scena le costellazioni tipiche di una stagione quando si entra nel cuore della successiva.

Sul fronte planetario, Giove si va accomiatando, ed è possibile vederlo solo molto brevemente dopo il tramonto del Sole a inizio novembre, mentre a fine mese risulta praticamente inosservabile, ma uno ancora più luminoso si affaccia rendendosi via via più visibile.

Si tratta di Venere che, dopo la congiunzione di agosto, comincia ad apparire come Vespero, ovvero astro della sera e si trova lungo il ramo discendente dell’eclittica quindi, pur allontanandosi dal Sole, si mantiene basso sull’orizzonte.

Ancora meno buone sono le condizioni di visibilità di Marte, che appare poco prima dell’alba e non molto brillante data la distanza dalla Terra, ma si può tentare l’osservazione di Urano, che è visibile praticamente tutta la notte, anche se a occhio nudo risulta appena percettibile con un cielo molto scuro, ma al telescopio, seppur piccolo, il colore verde-azzurro del suo disco risulta decisamente affascinante.