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È morto a 94 anni Sidney Poitier: fu il primo afroamericano a vincere l’Oscar come miglior attore protagonista. Ad annunciare la notizia è stato il ministro degli Esteri delle Bahamas Fred Mitchell, nazione di cui era originario e per cui è stato anche ambasciatore in Giappone dal 1997 al 2007.

La star di Hollywood era nota per film tra cui “Indovina chi viene a cena”, “La calda notte dell’ispettore Tibbs” e “I gigli del campo”, che gli valse il premio Oscar come miglior attore.

Longilineo, elegante, dai lineamenti non marcati, acculturato, dalla battuta pronta, Poitier è l’afroamericano che rompe gli schemi e entra nelle case dei “bianchi”, perchè in qualche modo lo “sentono” simile a loro, anche se fieramente determinato a far valer i suoi diritti su un piano di completa uguaglianza razziale.

La sua carriera e i suoi successi tra gli anni 50 e 70, hanno spianato la strada a tantissimi attori afroamericani negli anni a venire.

Poitier era nato a Miami, in Florida, il 20 febbraio 1927, figlio di modesti commercianti di frutta e verdura delle Bahamas, in viaggio per vendere i loro prodotti. In seguito la famiglia Poitier fece ritorno alla natia isola di Cat, al centro dell’arcipelago delle Bahamas, dove il giovane Sidney crebbe fino all’età di 10 anni, quando la famiglia si stabilì nella capitale Nassau. All’età di 15 anni Poitier si trasferì a Miami, convivendo con il fratello maggiore vivendo di espedienti.

Mente sulla propria età per trovare un breve arruolamento nell’esercito americano, nel periodo di guerra, lavorando come inserviente in un ospedale per veterani. Partecipa, poi, a un provino per l’American Negro Theater ma inizialmente non viene preso e, perciò, decide di studiare dizione e recitazione. Sei mesi dopo ottiene un ruolo nello spettacolo di Broadway, Lysistrata, realizzata da una compagnia di soli neri, per il quale ottiene ottime recensioni

Nel suo film d’esordio, ‘Uomo bianco tu vivrai’ di Mankiewicz (1949), ha la parte di un medico ingiustamente accusato per il colore delle pelle, di aver lasciato morire un suo amico. Un’interpretazione che lascia il segno e viene chiamato per ruoli da protagonista che nessun afro-americano aveva mai avuto prima e con contratti che normalmente si riservavano solo alla ai bianchi.

Nel 1958 ottiene addirittura un premio BAFTA, l’Orso d’argento al Festival di Berlino e una candidatura agli Oscar per la sua interpretazione in “La parete di fango”, film di Stanley Kramer. Cinque anni dopo diventa il primo afroamericano a vincere l’ambita statuetta in qualità di miglior attore protagonista (oltre a un Golden Globe e un Orso d’argento) con il film “I gigli del campo” di Ralph Nelson. Nello stesso anno sposa la ballerina Juanita Hardy da cui avrà quattro figli e da cui divorzierà già nel 1965.

Nel 1967, gira  ‘Indovina chi viene a cena?’ e ‘La calda notte dell’ ispettore Tibbs’, i suoi maggiori successi, si trova di fronte a due diverse forme di intollarenza, la prima e’ rappresentata dalla mitica coppia del cinema hollywoodiano del tempo Spencer Tracy e Katharine Hepburn, genitori progressisti che si vedono arrivare a cena, con grande sorpresa, il fidanzato di colore della figlia. Ruolo che lo renderà celebre per sempre per un film che farà incetta di premi ovunque.

La seconda e’ invece incarnata Rod Steignere che interpreta un truce sceriffo con cui Poitier, ispettore di polizia, dovrebbe collaborare su un caso di omicidio. Film che ottiene ben 5 premi Oscar.

Dopo il successo planetario di quest’ultimo film, Poitier sara’ chiamato a interpretare lo stesso personaggio in altri due sequel, Negli anni seguenti diventa regista di una decina di film tra cui ‘Hanky Panky – Fuga per due’, una commedia mascherata da thriller con Gene Wilder.

Nel 1969 conosce l’attrice canadese Joanna Shimkus che sposerà nel 1976 e da cui avrà due figli. Nello stesso anno gli viene assegnato il premio Henrietta Award, come migliore attore mondo.

Nel 1990 dirige, un’altra icona degli attori afroamericani Bill Cosby in “Papà è un fantasma”, mentre nel 1992 torna alla recitazione con il film I signori della truffa. Cinque anni più tardi interpreta Nelson Mandela nel film per la tivù Mandela and DeKlerk, sulla rivoluzione in Sud Africa. Si ritira ufficialmente dalle scene nel 2001, anno in cui un altro afroamericano Denzel Washington, vince il suo Oscar e lo cita nei suoi ringraziamenti

Nel 2002 riceve un Oscar Onorario “per le sue prestazioni straordinarie, per una presenza unica sullo schermo e per aver rappresentato nel mondo intero l’industria cinematografica con dignità, stile e intelligenza”. Nel 2009, è la volta della Medaglia Presidenziale della Libertà dalle mani del presidente americano Barack Obama.