ulysses james joyce first edition 1922 3

A Parigi il 2 febbraio 1922 venne pubblicato Ulisse, il capolavoro di James Joyce che, dopo cento anni, rimane una pietra miliare della letteratura di tutti i tempi.

In realtà, la prima pubblicazione dell’Ulisse avvenne a puntate, sulla rivista Little Review di New York, dal 1918 al 1920, quando il periodico venne sequestrato proprio a causa del contenuto di alcuni episodi del romanzo, giudicati immorali.

L’opera completa vide la luce a Parigi il 2 febbraio 1922 e a stampare il volume fu la libreria Shakespeare and Company, uno dei principali centri culturali della capitale francese negli anni Venti, ammirato da romanzieri come Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald.

In Italia, l’Ulisse venne pubblicato per la prima volta nel 1960 da Mondadori nella collana Medusa, curata da Elio Vittorini.

Il romanzo, suddiviso in 18 capitoli, è ambientato a Dublino e si svolge nell’arco di una sola giornata, che è il 16 giugno 1904, quando Joyce conobbe Nora Barnacle, che poi divenne sua moglie.

Dall’alba a notte fonda, il lettore segue, in mille modi diversi, la vita di Leopold Bloom, agente pubblicitario di origine ebraica, uomo di mezza età e di media cultura, spossato a una donna sensuale e infedele, Molly, cantante lirica ormai in declino.

Il destino dei due s’incrocia con quello di Stephen Dedalus, giovane intellettuale idealista e ribelle, oltre a diverse figure secondarie, cui spesso Joyce accenna in modo fugace.

Uno dei temi fondamentali dell’opera è il paragone fra mito e realtà, poiché Leopold rivive le gesta e le avventure di Ulisse, eroe omerico, in chiave moderna, infatti legami e parallelismi con l’Odissea sono evidenti sia nella struttura sia nel contenuto dell’opera, ma sempre rivisti attraverso una lente deformante.

Molte tematiche sono poi legate al fermento suscitato in quegli anni dalla psicanalisi, come il rapporto padre-figlio, la sensualità, la morte, il problema del tempo.

A livello formale, il capolavoro di Joyce è un caleidoscopio di creatività e innovazione, dove ogni capitolo è scritto in uno stile diverso, con una massiccia presenza di giochi di parole, neologismi e monologhi interiori, ma a caratterizzare l’Ulisse è soprattutto la tecnica del flusso di coscienza, che riporta sulla pagina i pensieri dei personaggi così come sgorgano dalla mente, senza commenti, senza collegamenti strutturali, perfino senza punteggiatura, idea che rende la lettura del romanzo piuttosto complessa.

Con il suo sperimentalismo, Joyce sconvolse la struttura del romanzo tradizionale e sottolineò il carattere ineffabile e fluido dell’esperienza umana, arricchendolo di molte nuove dimensioni, come avrebbe fatto poi nel suo ultimo capolavoro, Finnegan Wake, dove il linguaggio si sgretola sotto il peso di qualcosa di nuovo e diverso.