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Nei cento anni dalla nascita di Beppe Fenoglio raccontiamo la storia di uno scrittore inglese dei primi del Novecento che l’autore piemontese amava così tanto da tradurlo in italiano…

Agli inizi del Novecento a Londra viveva il piccolo Alistair, figlio unico dello stimato segretario della Banca d’Inghilterra, un uomo che amava raccontare storie bellissime, che inventava per lui. Tutto nella vita di padre e figlio andava  bene, ma un giorno Alistair seppe che sarebbe andato in vacanza al mare senza il suo papà e per lui era intollerabile rinunciare alle sue storie.

Allora il papà ebbe l’intuizione di inviargli regolarmente delle lettere nelle quali avrebbe proseguito il racconto che lo affascinava.

Questa è la nascita di Il vento nei salici, la più celebre opera dello scrittore scozzese Kenneth Grahame, pubblicata nel 1908 e diventata negli anni un classico della letteratura per ragazzi.

Protagonisti della vicenda sono Rospo, con una passione per i motori, Talpa e Topo d’acqua, casalinghi, Topo di mare, alter ego di Topo d’acqua, e il saggio Tasso.

La vicenda si svolge nel microuniverso del fiume e della sua ricca vegetazione, lontano da quello che Topo definisce il Gran Mondo.

Questi temi sono legati alla biografia di Grahame, dalle vicissitudini cui andò incontro fin da bambino e dal successivo rapporto con il figlio Alistair, detto Topolino, nato nel 1900, cieco da un occhio e sofferente di strabismo dall’altro, d’intelligenza pronta ma molto scortese.

Topolino nel momento dello scoppio della Prima Guerra Mondiale decise di arruolarsi come soldato per il suo paese.

I genitori sapevano bene che il suo stato non gli lo avrebbe permesso, ma il padre sostenne la sua  presa di posizione e ottenne l’iscrizione del figlio all’università di Oxford e l’ingresso nel Corpo dei Cadetti, con mansioni che gli avrebbero permesso di credere alla realizzazione del suo sogno.

Ma poco tempo dopo il ventenne Alistair si uccise, travolto da un treno.

Anni dopo il tragico evento l’accademico americano Clayton Hamilton disse a Grahame che i bambini aspettavano il seguito de Il vento nei salici, con le vicende di Talpa, Tasso, Topo e Rospo ma lo scrittore disse che “Hanno amato la storia. Non si sono neppure resi conto da dove è scaturito tutto quell’atroce dolore, e tutta quella gioia.”

Il testo di Grahame affascinò Fenoglio, che ne fece una bella traduzione dal linguaggio insolito, ma di forte impatto, il cui manoscritto è custodito presso il Fondo Fenoglio di Alba.

Traduzione che era legata alla stesura in inglese , poi tradotta in italiano, della storia di Johnny, nato come Fenoglio nel 1922 e appassionato di letteratura inglese.

La traduzione di Il vento nei salici dello scrittore di Alba uscì postuma nel 1982, così come altre sue opere.