Museo del Novecento a Milano 800x515 1

Dalla settimana dell’Art Week, presso il Museo del Novecento di Milano ci sarà dal 7 settembre al 20 febbraio 2022 il progetto Il Tempio. La nascita dell’Eidos.

La mostra parte da un lavoro a quattro mani ideato tra il 1970 e il 71 da Vincenzo Agnetti (1926-1981) e Paolo Scheggi (1940-1971), ritrovato grazie ai lunghi e minuziosi lavori di riordino degli archivi dei due artisti.

La selezione dei disegni originali del progetto, unitamente a materiale iconografico, fotografico e d’archivio, alla Cartella e alla monografia al Museo del Novecento di Milano è la prima tappa di un percorso espositivo itinerante che toccherà altre città e centri di ricerca e di esposizione italiani e internazionali.

Non realizzata a causa della prematura scomparsa di Scheggi, l’opera è rimasta allo stadio progettuale ed è documentata da sei tavole originali, oltre che disegni architettonici con vedute, pianta e alzato di un tempio immaginario.

Ci sono anche numerosi schizzi e appunti che definiscono un edificio sacro visionario, visto come simbolo delle forme arcaiche del sociale e del potere, temi già affrontati dai due artisti nella realizzazione di un lavoro precedente, Il Trono, esposto a Roma nel 1970.

Il progetto, di visionaria contemporaneità, era visto come un Tempio contenitore di oggetti linguistici raffiguranti forme primarie del sociale, della soggettività e del potere, correlati alla ricerca artistica e teorica che i due artisti stavano conducendo in quegli anni.

Accompagna il progetto, l’edizione di una pregiata cartella in tiratura limitata, contenente una riproduzione delle più significative tavole del progetto, edita dalla Stamperia dell’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, un organismo museale di rilevanza internazionale creato allo scopo di conservare, tutelare e promuovere un patrimonio di opere che documentano l’arte grafica nelle sue differenti tipologie.

Da non perdere è anche una monografia, edita da Forma Edizioni, con saggi di Bruno Corà, Ilaria Bignotti, Cosima Scheggi, Germana Agnetti per gli Archivi Agnetti e Scheggi, Matteo Maria Borsoi e Lucia Ghedin per l’Istituto Centrale per la Grafica e con una ricchissima selezione di materiali d’archivio, per approfondire il progetto a quattro mani dei due artisti e il contesto degli anni nel quale fu elaborato.