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Resistenti, versatili, adatti a ogni occasione, dal lavoro alle serate eleganti, passando per le uscite tra amici, questi sono i jeans, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Pantaloni, soprattutto, ma anche gonne, giubbotti, salopette, e anche rivestimento per mobili originali, cuscini, peluche, e chi più ne ha più ne metta, il tessuto blu più famoso del mondo è davvero molto amato.

Si racconta sia nato a Genova, la città dove il cielo è di un blu così intenso da mozzare il fiato, proprio come il colore dei blue jeans.

Infatti, i primi a fabbricare i jeans sarebbero stati proprio i genovesi, forti della grande tradizione tessile della Superba fin dal Medioevo e ci sono più versioni, passate dalla storia alla leggenda.

Secondo una versione, già nel XV secolo, la città di Chieri, vicino a Torino, produceva un tipo di fustagno di colore blu poi venduto ai genovesi, che lo utilizzavano per fabbricare i sacchi per le vele delle navi, e per coprire le merci nel porto.

E fu a Genova che il jeans divenne famoso, tanto che si dice che il termine blue jeans derivi dal francese bleu de Genes, cioè il blu di Genova.

Secondo una leggenda, il jeans era il tessuto dei pantaloni indossati dai marinai genovesi, cuciti con il fustagno proveniente non da Chieri bensì da Nimes e da De Nimes deriverebbe la parola denim.

Una terza leggenda racconta che il tessuto deriva dal bordatto ligure, prodotto per confezionare appositamente abiti da lavoro.

Ma non importa da dove arrivasse il tessuto del jeans inizialmente, furono i genovesi che ebbero l’idea di utilizzarlo per resistenti sacchi e per i pantaloni che tutti conoscono.

A dimostrare il fatto che il jeans ha una tradizione unica, nella Galleria Nazionale di Palazzo Spinola alcune statuine del presepe di Pasquale Navone della seconda metà del Settecento raffigurano pastori abbigliati con capi jeans.

Inoltre i 14 paramenti sacri raffiguranti le storie della Passione di Cristo sono visibili al Museo Diocesano di Genova, realizzati nel 1538 e attribuiti in parte al pittore Teramo Piaggio sono della tele blu in fibra di lino tinte con l’indaco che gli storici indicano come le antenate dei blue jeans.

Alla fine del XVII secolo un pittore anonimo, detto Maestro della tela jeans, rappresentò in ogni suo quadro un personaggio vestito in giacca, gonna, grembiule o pantaloni del pregiato fustagno di Genova.

Nel XVI secolo arrivò la svolta quando il fustagno genovese, nel frattempo perfezionato, di qualità media, alta resistenza e prezzo molto contenuto, tinto con indaco, divenne noto in Europa e in particolare tra i mercanti inglesi.