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Una vita trascorsa insieme, sempre in aiuto dei più poveri…

Lucille Teasdale nacque il 30 gennaio 1929 a Montreal, in Canada, dove venne educata in un collegio gestito dalle suore.

Studiò medicina all’Università della città, oltre a praticare il volontariato in un ambulatorio cattolico di Saint-Hubert.

Lucille si laureò nel 1955 e fu eletta Miss Medicina dagli studenti della Facoltà, per la radiosa bellezza.

Per ottenere la specializzazione in chirurgia entrò all’Hôspital Sainte Justine pour les Enfants di Montreal, mentre passava le ferie in una colonia estiva per bambini disabili.

Fu durante le ferie che la giovane conobbe un medico italiano proveniente da Besana Brianza, nel cuore della Lombardia, Piero Corti, venuto al Sainte Justine per specializzarsi in radiologia e anestesia.

I due divennero subito amici, e Piero raccontò a Lucile del suo sogno di costruire un ospedale per i più poveri e di aver avviato contatti con i padri Comboniani di alcuni dispensari nel nord dell’Uganda, allora protettorato inglese, vicino alla città di Gulu.

A poco a poco i due s’innamorarono, e il primo ad ammetterlo fu Piero, mentre Lucille non volle subito riconoscerlo, a causa della sua timidezza.

Piero, terminati gli studi, ritornò in Lombardia, mentre Lucille era all’ultimo anno di specializzazione ma, quando le fu proposto dal rettore di trascorrerlo negli Stati Uniti, non accettò e partì per Milano.

Al suo arrivo il dottor Corti, in procinto di partire per l’Uganda, le chiese di seguirlo, in un luogo dove sarebbe stata il chirurgo mentre lui l’avrebbe assistita come anestesista.

Lucille disse di sì e il 1 maggio 1961 i due arrivarono a Entebbe, la capitale dell’Uganda, e poi raggiunsero il nord, fermandosi a Lacor, un villaggio dove si trovava un dispensario dei padri Comboniani, accolti da cinque suore italiane.

Subito dopo la superiora Anna Pia De Marchi accompagnò Lucille alla residenza delle suore, dove le era stata preparata una camera.

Lucille e Pietro si sposarono il 5 dicembre 1961, nella Cappella dell’ospedale.
Un anno dopo il loro arrivo in Uganda, l’ex protettorato inglese raggiunse l’indipendenza, seguì una decina d’anni di scontri fra gli eserciti ugandesi e quelli della confinante Tanzania, che lasciavano al loro passaggio una scia di morti e feriti.

Il 17 novembre 1962 nacque la figlia della coppia, Dominique, che visse in Uganda per i primi anni, poi, allo scopo di farla studiare in Italia, venne ospitata a Besana Brianza dagli zii Piero e Galeazzo.

L’opera del dottor Corti proseguì nonostante tutte le difficoltà, l’ospedale fu modernizzato, vi furono costruiti nuovi reparti con due sale operatorie, mentre altri medici arrivarono da Entebbe e dall’Italia; oltre a una scuola per infermieri diplomati e due Centri sanitari periferici.

Nel 1982 Piero ebbe un lieve infarto al miocardio e durante la convalescenza arrivò per un colloquio un giovane medico di colore, Matthew Lukuwya, accolto con calore delle suore, infatti era nato nel 1958 all’ospedale di Kitgun, dove la superiora del concento di Lacor lavorò come levatrice.

Nonostante la guerra, Matthew si era laureato nell’Università di Makerere e, anche se non aveva mai praticato sul campo, chiese ai coniugi Corti di lavorare nel loro ospedale.

I due medici furono ben lieti di accoglierlo e il giovane dottore si specializzò poi nella diagnosi e cura dei tumori infantili e dopo un soggiorno in Italia, divenne un esperto di Aids, che si stava diffondendo velocemente in Uganda.

Nel 1983, durante un viaggio a Londra, Lucille seppe dall’immunologo Anthony Pinching di aver contratto l’Aids, con la prospettiva di due anni di vita.

Smentendo i pronostici, la coraggiosa dottoressa visse per altri tredici anni, prima di morire a Besana Brianza, dove si era trasferita per stare vicino alla figlia, il 1° agosto 1996.

Piero, ormai settantaquattrenne, nel 1999 dovette affrontare l’epidemia dell’Ebola, e in quei giorni mori anche Matthew Lukuwya, a quarantuno anni, che nel soccorrere un paziente contrasse il virus.

Il dottore lombardo rimase solo alla guida del St. Mary’s Hospital di Lacor, che oggi accoglie oltre 100.000 pazienti ogni anno e che fu scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come centro pilota per la lotta all’Aids in Africa.

Piero Corti mori a Milano, nell’ospedale di San Giuseppe, il 20 aprile 2003, a 78 anni.

Le tombe di Piero e Lucille si trovano nel complesso di Gulu, vicino al loro ospedale, che continua la sua attività con il sostegno di una Fondazione a loro intitolata, la cui presidente è la figlia del due dottori, Dominique.