master tina modotti fra arte e liberta

Una donna che lottò per la sua arte nel Messico del primo Novecento…

Nata a Udine il 17 agosto 1896, Assunta Adelaide Lina Modotti, detta Tina, visse la sua infanzia nel Borgo Pracchiuso, dove il padre Giuseppe lavorava come meccanico e carpentiere, mentre la madre Assunta Mondini faceva la cucitrice.

Agli inizi del secolo, il padre decise di partire per gli Stati Uniti, poi raggiunto da quasi tutta la famiglia. Tina arrivò a San Francisco nel 1913, dove iniziò lavorando in una fabbrica tessile.

Durante una visita all’Esposizione Internazionale Panama-Pacific, conobbe il poeta e pittore Roubaix dell’Abrie Richey, dagli amici chiamato Robo, con cui nel 1917 si trasferì a Los Angeles.

Nel 1920 la ragazza girò The Tiger’s Coat, per la regia di Roy Clement e, in seguito, altri due film, Riding with Death e I can explain.

Per la sua bellezza ed espressività Tina fu notata dai fotografi Jane Reece, Johan Hagemayer e, soprattutto da Edward Weston con cui ebbe una storia d’amore.

Il 9 febbraio 1922 Robo morì per il  vaiolo durante un viaggio in Messico e Tina, arrivata per i funerali, scoprì il paese che divenne la sua seconda patria.

A fine luglio 1923 Tina e Weston, con il figlio di lui Chandler, arrivarono in Messico, si stabilirono per due mesi nel sobborgo di Tacubaja e, quindi nella capitale, dove conobbero i grandi pittori muralisti David Alfaro Siqueiros, Diego Rivera e Clemente Orozco.

A contatto con la capacità e l’esperienza di Weston, Tina apprese l’arte della fotografia, alla fine del 1924, un’esposizione delle sue opere fu inaugurata nel Palacio de Minerìa alla presenza del Capo dello Stato.

Fra il 1925 e il 1926, il legame tra i due fotografi finì e Weston tornò in California, ma i contatti con Tina continuarono per anni in forma epistolare.

Nel frattempo Tina mutò il suo modo di fotografare, spostando l’obiettivo verso forme più dinamiche, quindi usò il mezzo fotografico come strumento d’indagine e denuncia sociale, mentre conobbe lo scrittore John Dos Passos e l’attrice Dolores Del Rio, e divenne amica della pittrice Frida Kahlo.

Nel settembre 1928 la fotografa si innamorò di Julio Antonio Mella, giovane rivoluzionario cubano, che la sera del 10 gennaio 1929 fu ucciso dai sicari del dittatore di Cuba Gerardo Machado.

Il 5 febbraio 1930 Tina fu ingiustamente accusata di aver partecipato a un attentato contro il nuovo capo dello Stato, Pasqual Ortiz Rubio, venne arrestata ed espulsa dal Messico con Vittorio Vidali, che divenne il suo nuovo compagno.

A Berlino la fotografa conobbe lo scrittore Egon Erwin Kisch e la fotografa Lotte Jacobi nel cui studio espose le opere che aveva portato dal Messico. oltre ad entrare in contatto con le grandi novità dell’informazione giornalistica, come la stampa popolare di Willy Münzerberg.

In ottobre Tina decise di partire per Mosca, dove l’attendeva Vidali e li lavorò come traduttrice e lettrice della stampa estera, e abbandonò la fotografia per dedicarsi alla militanza nel Soccorso Rosso Internazionale.

Nel luglio 1936, quando scoppiò la guerra civile spagnola, assunse il nome di Maria e si recò a Madrid assieme a Vidali, che divenne Carlos J. Contreras, Comandate del Quinto Reggimento.

Durante i tre anni di guerra, Tina conobbe Robert Capa e Gerda Taro, Ernest Hemingway, Antonio Machado, Dolores Ibarruri, Rafael Alberti, Anton Malraux, Norman Bethune e tanti altri delle Brigate internazionali.

Alla fine del conflitto Tina fuggì a Parigi con Vidali e nonostante fosse ricercata dalla polizia fascista, chiese il permesso di trasferirsi in Italia per svolgere l’attività clandestina, negatole per la pericolosità della situazione politica.

Tina e Vittorio tornarono in Messico, dove il nuovo presidente Lazaro Cardenas annullò la loro espulsione, e lì si dedicarono al soccorso dei reduci, oltre a conoscere Anna Seghers e Constancia de La Mora.

Nella notte del 5 gennaio 1942, dopo una cena con amici in casa dell’architetto Hannes Mayer, Tina Modotti morì, colpita da infarto, nel taxi che la stava riportando a casa.