Chi non ha letto o visto Il nome della rosa, uno dei libri davvero più letti, una storia misteriosa, che ha affascinato milioni di lettori.

Un grande omaggio a Umberto Eco, il monumento che si potrà vedere ad Alessandria, in piazza Vittorio Veneto, vicino all’ingresso della Biblioteca Civica Francesca Calvo, la cui inaugurazione è prevista per mercoledì 31 luglio alle 19.30.

La scultura in plexiglass, led luminosi e pellicole adesive è stata ideata dall’artista Marco Lodola e ceduta alla città dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

L’evento è nel contesto del festival La Milanesiana, diretto da Elisabetta Sgarbi che, per la prima volta, farà tappa in città con un omaggio a Eco che ne fu l’anima per molti anni.

Saranno presenti il critico d’arte Vittorio Sgarbi e l’alessandrino Roberto Cotroneo, amico e biografo del professore.

Critico, saggista, scrittore e semiologo di fama internazionale, Umberto Eco era nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932, si laureò nel 1954 all’Università di Torino con una tesi sul pensiero estetico di Tommaso d’Aquino.

La carriera di Eco partì ai servizi culturali della Rai, mentre contemporaneamente insegnava presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Milano, poi alla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze e infine alla Facoltà di architettura del Politecnico di Milano.

Nel 1962 pubblicò Opera aperta, un testo fondamentale sulla scienza dei segni e negli anni 1976-77 e 1980-83 diresse l’Istituto di Discipline della Comunicazione e dello Spettacolo, presso l’Università di Bologna.

Eco ha collaborato con l’Unesco, con la Triennale di Milano, con l’Expo 1967-Montreal, e con la Fondation Européenne de la Culture, e con molte organizzazioni, accademie, e testate editoriali nazionali e internazionali, come II Giorno, La Stampa, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Manifesto, L’Espresso, Quindici, Il Verri, e altri ancora.

I suoi scritti sono sempre incentrati sulla storia dell’estetica, sulle poetiche d’avanguardia, sulle comunicazioni di massa, sulla cultura di consumo, andando dall’estetica medievale alla semiotica ai vari codici di comunicazione artistica, con una produzione saggistica molto varia e vasta.

Il suo più grande successo è stato il romanzo best seller Il nome della rosa, seguito da Il pendolo di Foucault, L’isola del giorno prima, il romanzo picaresco-medioevale Baudolino e La misteriosa fiamma della regina Loana, ispirato a un fumetto degli anni Trenta.

Nel 2010 uscì il suo sesto romanzo Il cimitero di Praga, seguito da Numero Zero nel 2015.

Umberto Eco mori all’età di 84 anni nella sua casa di Milano il 19 febbraio 2016, a causa di un tumore che lo aveva colpito due anni prima.