Spirito inquieto della Liguria, Eugenio Montale nella sua poesia raccontò la grande storia del Novecento da un punto di vista più intimo, culminato con il Premio Nobel nel 1975.

Montale nacque a Genova il 12 ottobre 1896 da Domingo Montale, comproprietario di una ditta d’importazione di prodotti chimici, Giuseppina Ricci.

Ultimo di cinque figli dal 1905 Eugenio trascorse le estati a Monterosso, nelle Cinque terre, dove il padre possedeva una villa e il paesaggio marino ligure ebbe un’importanza decisiva nelle tematiche di Ossi di seppia.

Nel 1915 Montale conseguì il diploma di ragioniere, per poi appassionandosi alla letteratura, leggendo moltissimo e frequentando la biblioteca comunale di Genova, seguendo i consigli della sorella Marianna che studiava filosofia.

Dopo aver preso parte alla prima guerra mondiale, nel 1920 il poeta conobbe a Monterosso la giovanissima Anna degli Uberti, che fu l’ispiratrice e la destinataria di molte poesie con il nome di Arletta o Annetta.

Tra il 1915 e il 1925 Montale scrisse le poesie di Ossi di seppia, pubblicato a Torino nel 1925 per le edizioni Gobetti.

Nel 1927 Montale si trasferì a Firenze, dove visse fino al 1948 e lavorò prima presso la casa editrice Bemporad, poi come direttore del prestigioso Gabinetto Vieusseux e della sua biblioteca fino al 1938, quando fu licenziato perché contrario al fascismo.

Intanto il poeta aveva conosciuto la studiosa americana Irma Brandeis, che era venuta a Firenze per studiare Dante Alighieri e la relazione durò fino al 1938, quando la donna ritornò negli Usa.

Nel 1939 Montale pubblicò il suo secondo libro di poesie, Le Occasioni, dedicato a Irma, la cui identità rimase misteriosa e andò a vivere con Drusilla Tanzi.

A Firenze il poeta visse di traduzioni fino al 1948, quando si trasferì a Milano, dove lavorò come redattore del Corriere della Sera.

Tra il 1948 e il 1964 Montale fece viaggi in tutto il mondo, come inviato del Corriere della Sera. E scrisse numerose recensioni e articoli di critica musicale.

Nel 1956 pubblicò la sua terza raccolta poetica La bufera e altro, mentre viveva l’amore per la giovane poetessa Maria Luisa Spaziani, raccontata con il nome di Volpe, nei Madrigali privati, in opposizione a Clizia, alias Irma Brandeis.

In seguito Montale nel 1962 sposò Drusilla Tanzi, che però morì un anno dopo.

Nel 1964 Montale riprese a scrivere poesie e nel 1971 pubblicò la sua quarta opera poetica, Satura, dove raccolse le poesie scritte tra il 1964 e il 1970, che mostrano una vena satirica nello stile di Dante, soprattutto delle zone comiche dell’inferno.

Poi nel 1975 Montale ricevette il Premio Nobel per la letteratura e per l’occasione scrisse il discorso È ancora possibile la poesia?

Il poeta morì a Milano il 12 settembre 1981 e il funerale di Stato si svolse alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Oggi la tomba di Montale si trova nel cimitero di San Felice a Ema a Firenze, accanto a quella della moglie.