Little Richard

Si è spento a 87 anni Little Richard, uno dei pionieri del rock ‘n’ roll. Una vita per molto tempo, come un pendolo tra religione ed eccessi di ogni tipo. Una figura tra quelle più iconiche del mondo musicale degli anni 50′ caratterizzata dal ciuffo spiovente, poi copiatissimo. 

La sua musica esplosiva, unita al fatto che fosse un nero, per di più del Sud degli USA, dove imperava ancora la segregazione razziale, scandalizzava i benpensanti dell’epoca e non solo. Contribuiva anche il suo look spregiudicato, composto da abiti spesso di una taglia in più, sgargianti, colorati, esagerati, la sua celebre pettinatura imbrillantinata e il trucco sugli occhi che gli davano un’aureola di pericolosa “lascivia”, inedita per un cantante degli anni cinquanta. Poi ripresa in tanti modi nei decenni a venire.

Riconosciuto universalmente come uno dei padri fondatori del rock’n’ roll, è stato uno dei maggiori riferimenti musicali per i totem della musica moderna, da Elvis, a James Brown, ai Beatles, ai Rolling Stones, Who, a David Bowie e molti altri ancora fino a Prince e Michael Jackson. Non a caso era chiamato anche The Original King of Rock and Roll (“Il vero re del Rock and Roll”), per aver contribuito tra i primi a creare un nuovo genere di musica, caratterizzato dalla mescolanza di elementi del blues e del rhythm and blues, con influenze gospel.

“Sono il creatore. Sono l’emancipatore. Sono l’architetto del rock ‘n’ roll “, disse una volta Richard, per dare ulteriore forza al suo marchio di fabbrica. “E voglio che tu sappia che rhythm and blues hanno avuto un bambino e qualcuno l’ha chiamato rock ‘n ‘ roll”.

Nato come Richard Penniman a Macon, in Georgia, il 5 dicembre 1932, terzo di dodici figli, crebbe in una famiglia molto religiosa in cui la musica era parte integrante della vita, tanto che spesso si esibivano come gruppo canoro in varie chiese locali.

Vinse un concorso per giovani talenti, a diciotto anni, ma il primo contratto con la RCA, si rivelò infruttuoso.

Collaborò con Tempo Topper dal 1953 al 1955 prima di concludere un accordo con la Special Record.

Little Richard fa il suo prorompente esordio sulla scena musicale nel 1956 con “Tutti-Frutti”, brano epocale per il rock’n’ roll e non solo. La sua brillante introduzione di “a-wop-bop-a-loo- bop-a-wop-bam-boom ”, un verso onomatopeico per richiamare la batteria, è considerata come la più grande linea di apertura nella storia musicale. Il brano ricalcava in pieno il personaggio Little Richard, era appariscente, irrefrenabile, potente e sessualmente carico.

Seguì una serie di 45 classici altrettanto indelebili, tra cui “Long Tall Sally”, “Rip it Up”, “Lucille”, “Land of a Thousand Dances e “Good Golly, Miss Molly”.

Dopo il suo successo iniziale, Richard rinunciò per un po’ ‘al rock ‘n’ roll per la religione, entrando spesso in conflitto tra il rapporto con il suo talento musicale, gli eccessi e la sua fede.

Ritornò completamente sulle scene negli anni 60,  ma i tempi e i gusti erano già cambiati, anche repentinamente, I suoi dischi non sono più considerati innovativi e dirompenti come una volta. Ma è sempre richiesto dal pubblico, e per una delle tournèe nel 1964, ingaggia per la sua band, un giovane chitarrista, dal nome Jimi Hendrix.

Mantenne comunque un posto come uno dei più grandi intrattenitori e personalità della musica per i decenni a venire.

Il suo primo album, Here’s Little Richard del 1957, è ampiamente visto come uno degli LP di debutto più dinamici e scalmanati per il tempo, mai pubblicati. Comprendeva molti dei suoi primi successi che sono diventati fonte d’ispirazione per generazioni degli aspiranti rocker a venire. “E’ stato il primo disco che abbia mai comprato con i miei soldi” è stata la frase che molte rock star hanno detto. Tra questi Robbie Robertson. “Ero dipendente dalla sua canzone Rip it up”. Paul Mc Cartney, lo prese ad esempio per impostare la sua voce, e nei primi concerti dei Beatles, tra Amburgo e le tournee americane, erano diversi gli omaggi a Little Richard. Non a caso Long Tall Sally è presente in diversi album e raccolte dei Fab4.

Elton John, un altro devoto al suono del Ciuffo della Georgia, ha ripagato il suo debito con l’influenza di Richard invitandolo a comparire nel suo album Duets del 1993, in cui cantavano “The Power”.

Richard nel corso degli anni ha registrato per etichette come Reprise e MCA, spesso prendendo parte a revival del rock ‘n’ roll e ritrovando il successo con un nuovo pubblico grazie al singolo del 1986 “Great Gosh A’Mighty”, grazie al film “Su e giù per Beverly Hills”.

L’ultimo suo album è stato Little Richard Meets Masayoshi Takanaka del 1992, su etichetta Eastworld, che presentava nuove versioni dei suoi successi.

E’ stato inserito nel Rock and Roll e Grammy Halls of Fame. Ha vinto il Grammy Award per il Lifetime Achievement nel 1993.