La Val Codera, nota per essere una valle secondaria della Valchiavenna, compresa nel comune di Novate Mezzola, in provincia di Sondrio, con i borghi di Avedée, Codera, Bresciadega, Piazzo, Cii, Cola e San Giorgio di Cola, ha una storia molto particolare…

Nella sua storia la valle seguì quella della Val Chiavenna e della Valtellina all’interno del Ducato di Milano, prima, e del dominio grigionese poi, che terminò nel 1797, per poi nel 1861 diventare parte del Regno d’Italia.

Quando il 9 gennaio 1927 in Italia il regime fascista con una legge vietò l’associazione scout, fondata nel 1905 da Robert Baden – Powell, il papa Pio XI a sua volta sciolse l’Associazione Scautistica Cattolica Italiana, primo passo per l’attuale associazione di guide e scout cattolici italiani.

Così i gruppi scout Milano II e Milano VI, grazie a messaggi cifrati, incontri segreti e molta cautela riuscirono a organizzare incontri settimanali e addirittura ideare il campo estivo, della durata di una settimana, noto come il momento conclusivo dell’anno scoutistico.

Quel campo fu ideato in una valle in provincia di Sondrio a 100 chilometri da Milano, nel comune di Novate Mezzola; tra catene di alte montagne e raggiungibile solo a piedi con un sentiero a gradoni e stradicciole.

La Val Codera fu un simbolo per le Aquile Randagie, così si chiamavano i gruppi di Milano, che, guidati da Andrea Ghetti detto Baden, e Giulio Cesare Uccellini detto Kelly, cercarono di portare avanti la loro attività, nascondendo gli attrezzi per realizzare le strutture del campo, poi partirono alla volta della valle.

Quei ragazzi riuscirono a portare a termine la settimana insieme e non solo per quell’anno, dato che si recarono spesso alla valle per fare attività sotto il naso dei fascisti.

Nel 1943 inoltre gli scout di quel gruppo parteciparono a missioni di salvataggio e assistenza di perseguitati per nazione, razza, religione, con una serie di espatri in Svizzera.

Molti gruppi scout di oggi prediligono questa valle come meta non solo per gli splendidi paesaggi, ma anche per l’eredità delle Aquile Randage, raccontata ai giovani di oggi dai custodi delle due basi scout presenti nella valle.

Nella valle ci sono anche il Museo Etnografico di Codera e il museo I Noss Regoord di San Giorgio e il rivestimento del palazzo municipale di Novate, completato nel 1991, è l’ultima delle opere pubbliche dove fu utilizzato il sanfedelino, oggi ci sono vecchie cave e numerosi abili artigiani della pietra, che, con le raccolte di san Giorgio, sono la testimonianza di una presenza simbolo della Val Codera.

Ricavata nel 1987 sulla Piazza della Chiesa di Codera da un fabbricato comunale, per volontà dell’Associazione Amici Val Codera, è la Locanda, un tempo destinata a ospitare le scuole elementari, che offre servizi bar, cucina e possibilità di soggiorno per persone singole o gruppi, con un Museo Etnografico e vari supporti didattici per le scolaresche.

Tra le feste della valle ci sono le quattro processioni annuali che si svolgono a Codera nei giorni di san Marco, san Giovanni Battista, Assunzione di Maria e san Rocco, quando le sacre effigi dei santi sono trasportate per le vie del paese dai confratelli che indossano la loro storica tunica scarlatta.