Fino al 7 novembre il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna propone Turbo Surplus, mostra personale e installazione sonora site specific ideata da Andrea Renzini, a cura di Guido Molinari, che attraverso una nuova modalità intende porre in connessione la cultura e la storia della musica con le più recenti esperienze contemporanee.

Per dialogare con gli strumenti d’epoca e le testimonianze visive di celebri compositori conservati nel museo, Renzini ha voluto proporre esiti legati alla ricerca musicale all’avanguardia, scegliendo di utilizzare rumori di macchine come fonte sonora e compositiva.

L’artista interviene negli spazi espositivi della collezione permanente con un’installazione sonora composta da una serie di aspirapolveri usati e in funzione, la cui bocca di aspirazione è connessa a un’armonica a bocca.

Ogni macchina aspiratrice produce una nota armonica per un tempo sincronizzato di circa quindici minuti, generando un suono perpetuo e ondivago che accompagna il visitatore da un ambiente all’altro e l’oggetto tratto dal banale quotidiano diventa strumento musicale attraverso un suo uso imprevisto e improprio.

Anche le singole parti di aspirapolvere sono esposte come delle componenti evocative del processo di generazione del suono, veri e propri simulacri che, isolati e decontestualizzati, rivelano forme e strutture d’interesse dal punto di vista estetico.

L’incontro e la riattualizzazione dell’antico prosegue con un esplicito riferimento attraverso l’utilizzo e la rilettura di alcuni lavori pittorici ispirati al celebre pittore, incisore e illustratore francese Gustave Dorè, trasformati in una sorta di emblema che si imprime sulle superfici come un simbolo di appartenenza, in un gioco di contrasti sovrapposti e sovraccaricati su oggetti e reliquie, antichi indumenti teatrali e preziosi manoscritti mimetizzandosi all’interno della collezione permanente del museo.
Il progetto espositivo si completa con una serie di tre live performance nella Sala Eventi del museo, che ripercorrono le sperimentazioni sonore esplorate da Renzini in collaborazione con i musicisti Stefano Passini e Gian Luca Patini, dalla musica prodotta con il consumo progressivo dei pennarelli Pantone alla manipolazione sonora di strumenti non convenzionali come aspirapolveri e aerosol nei Volkwerk Folletto, ai rimbalzi dissonanti e ipnotici dei Ping Pong.

Nel rispetto delle disposizioni relative all’emergenza sanitaria i posti disponibili gratuiti per i concerti sono stati ridotti e pertanto saranno accessibili solo con prenotazione obbligatoria su:http://www.museibologna.it/musica/eventi/51899/date/2020-09-24/id/102495
Dal 2 ottobre l’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto del museo da prenotare secondo le consuete modalità su www.midaticket.it/eventi/musei-civici-di-bologna.