san biagio 2019 iconografia

Quando il 3 febbraio cade la festa di san Biagio, la tradizione contadina racconta che la fine del gran freddo invernale è vicina.

Infatti un antico adagio recita “Il barbato, il lanciato e il mitrato: il freddo è andato” cioè  “Sant’Antonio Abate, san Sebastiano e san Biagio: il freddo è finito”.

Una delle figure cristiane più popolari, San Biagio, Santo di Sebaste, che nella città dell’Armenia nacque nel III secolo, è da sempre legato al fatto che i devoti lo riconoscono come protettore della gola.

L’origine della credenza vanta una lunga tradizione che parte da quando, durante il suo operato, Biagio accorse in aiuto di un fanciullo che aveva ingerito una lisca di pesce.

 Il Vescovo salvò dal soffocamento il giovane con la sola imposizione delle mani e li nacque quello che oggi è uno dei rituali cristiani più partecipati per i fedeli.

Nell’evocare il miracolo, durante la celebrazione della messa si assiste al rito della benedizione dove il sacerdote, simbolicamente, incrocia due candele sulla gola dei fedeli.

In tal modo sono posti sotto la protezione di un santo considerato anche il patrono di pastori e agricoltori, mostrando un profondo legame con il popolo.

Sempre nel giorno della ricorrenza di San Biagio, un rituale molto diffuso è quello dell’unzione con l’olio, infatti, durante la celebrazione, dopo averlo benedetto, ci si unge la gola e lo si porta anche a casa, nelle proprie famiglie, per estendere la protezione a tutti.

Una tradizione vuole che per la festa del 3 febbraio si portino in tavola le polpette, come accade nel Cilento.

A differenza di quelle classiche, che richiamano il piatto della domenica, le polpette di San Biagio sono particolari, considerato che hanno come base le patate, poi a esse si aggiunge pane raffermo e formaggio caprino.

Secondo le usanze di ogni famiglia poi, si aggiungono aromi e arricchimenti, come qualche pezzetto di salsiccia appena stagionata.

In Abruzzo per San Biagio si cucinano le ciambelle aromatizzate all’anice e nel sud della Sardegna si consumano i piricchittus, cioè dei piccoli dolcetti, benedetti, a base di uova e farina ricoperti da una cappa di glassa, e a Salemi, in Sicilia, ci sono dei pani finemente decorati, i cavadduzzi.

A Milano ogni 3 febbraio si mangiano le fette del panettone, messe da parte durante le festività, che si conservano proprio per questo giorno, allo scopo di proteggere la gola.