Rodi, la più grande isola del Dodecaneso, è una fra le più conosciute di tutta la Grecia, dove la presenza dei turisti nei mesi estivi è più massiccia, per il bellissimo mare e le spiagge da cartolina, ma anche per la sua storia millenaria.

L’isola di Rodi ha una storia che parte nel 1500 a.C. con l’arrivo dei Dori che costruirono le tre città di Lindo, Ialiso e Camiro che, insieme a Kos, Knido e Alicarnasso, diedero vita alla conquista dorica.

Nel XII secolo a.C. Rodi divenne una pedina fondamentale per il commercio nel Mediterraneo e, una volta che la città di Atene sconfisse i Persiani nel 478 a.C., le tre città di Rodi aderirono alla Lega ateniese.

Con lo scoppio della guerra del Peloponneso nel 431 a.C., Rodi si mantenne neutrale, anche se faceva parte della Lega con le altre isole del Dodecaneso.

Nel 408 a.C. le tre città di Rodi si unirono per edificare una nuova capitale nella parte settentrionale dell’isola, oggi nota come la citta di Rodi e l‘architetto ateniese Ippodamo ne condusse i lavori di costruzione.

La difficile situazione politica greca permise che l’isola fosse prima conquistata da Mausolo di Alicarnasso, poi dai Persiani nel 340 a.C., infine da Alessandro Magno nel 322 a.C.

Dopo la morte di Alessandro, Rodi ebbe forti legami culturali e commerciali con i Tolomei di Alessandria, formando così la lega rodo-egiziana che controllava i traffici commerciali nell’Egeo, oltre ad essere un centro commerciale e culturale di grande importanza in tutto il Mediterraneo.

Nel 305 a.C. il figlio di Antigono assediò Rodi al fine di rompere l’alleanza, ma dopo un anno si arrivò a un accordo di pace e l’assedio venne tolto.

Gli abitanti dell’isola nel 164 a. C stipularono un trattato con Roma, mantenendo in questo modo una forte importanza commerciale.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, l’isola fece parte per dieci secoli dell’Impero Bizantino, ma più volte gli arabi e diversi gruppi di pirati la occuparono.

Nel periodo delle crociate Rodi passò sotto il controllo dei Cavalieri Ospitalieri, che da allora ebbero il nome di Cavalieri di Rodi.

La città di Rodi in quel periodo fu ricostruita come il modello ideale di città medievale europea, con molti monumenti famosi da vedere ancora oggi come il Palazzo del Gran Maestro.

Nel dicembre del 1522 Rodi fu invasa dall’esercito di Solimano il Magnifico e i cavalieri rimasti poterono ritirarsi a Malta, mentre l’isola cadde sotto il dominio ottomano per quattro secoli.

Durante la guerra di Libia l’isola, insieme alle isole del Dodecaneso, fu assegnata all’Italia con i trattati che posero fine alla guerra Italo – turca.

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale nel 1947, a seguito dei trattati di Parigi, l’Italia venne costretta a cedere le isole del Dodecaneso alla Grecia.

Il più pittoresco dei villaggi di Rodi è Lindos, costruito su una collina sotto l’Acropoli, con numerose spiagge, tre porticcioli e la baia di Aghios Pavlos, oltre al maestoso Castello dei Cavalieri che si trova nell’Acropoli, in cima su un monte alto 105 metri.

Negli stretti vicoli pieni di negozi ci sono porcellane, tappeti, tessuti, gioielli, ceramiche e dipinti, mentre le tende estese su tutta la larghezza riparono dal sole cocente estivo.

Lindos è famosa per le Case dei Capitani, costruite da chi ha accumulato una fortuna lavorando nel commercio marino, insolitamente decorate, tuttora ben conservate, spesso trasformate in abitazioni private, bar o ristoranti.

I tradizionali pavimenti decorati a ciotole sono presenti ovunque, spesso sui gradini delle Case dei Capitani e nei loro interni, oltre che nelle bellissime chiese, decorate dalle magnifiche pitture bizantine.