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Amato e onorato in tutto il centro Italia, festeggiato il 20 maggio, San Bernardino da Siena non fu solo un abile riformatore, ma diede inizio anche, con il suo motto, all’arte della pubblicità…

Bernardino nacque l’8 settembre 1380 a Massa Marittima, in provincia di Grosseto, da Albertollo degli Albizzeschi, governatore della città e da Raniera degli Avveduti.

A sei anni rimase orfano e venne allevato da parenti, prima dalla zia materna che lo tenne con sé fino agli undici anni, poi a Siena dallo zio paterno, mantenendo un carattere schietto e deciso, amante della libertà ma conscio della sua responsabilità.

Verso i 18 anni  Bernardino entrò nella Confraternita dei Disciplinati di Santa Maria della Scala, una compagnia che teneva riunioni a mezzanotte nei sotterranei del grande ospedale posto di fronte al celebre Duomo di Siena.

Quando Siena nel 1400 fu colpita dalla peste, Bernardino insieme ai compagni della Confraternita si offrì volontario per dare una mano, e dopo questa esperienza cominciò a pensare di entrare in un Ordine religioso.

Alla fine scelse di entrare nell’Ordine Francescano e l’8 settembre 1402 entrò come novizio nel Convento di San Francesco a Siena poi, per completare il noviziato, venne mandato sulle pendici meridionali del Monte Amiata a Seggiano, un villaggio con una chiesetta, detto il Colombaio.

Bernardino visse al Colombaio per tre anni, diventando sacerdote nel 1404 e un anno dopo fu nominato predicatore dal Vicario dell’Ordine e tornò a Siena.

Dopo qualche tempo il giovane frate da Siena venne inviato nel piccolo romitorio di Sant’Onofrio sul colle della Capriola, dove vi restò per 12 anni, dedicandosi allo studio dei grandi dottori e teologi medievali.

Nel 1417 Bernardino fu nominato Vicario della provincia di Toscana e si trasferì a Fiesole, dando un forte impulso alla riforma dell’Ordine Francescano.

Contemporaneamente cominciò la sua straordinaria attività di predicazione per le città italiane, dove si verificava un grande afflusso di fedeli che affluivano anche dai paesi vicini per ascoltarlo.

In modo che la sua predicazione non fosse dimenticata, Bernardino inventò un simbolo, il trigramma, che era posto in tutti i locali pubblici e privati, sostituendo blasoni e stemmi delle famiglie e delle varie corporazioni.

Il trigramma è composto di un sole raggiante in campo azzurro, mentre sopra ci sono le lettere IHS, cioè le prime tre del nome Gesù in greco.

Bernardino nel 1438 fu nominato dal Ministro Generale dell’Ordine Francescano, Vicario Generale di tutti i conventi dell’Osservanza in Italia e s’impegnò a fare rinascere lo spirito della Regola di San Francesco.

Nel 1442, sentendosi stanco, il santo assegnò le sue dimissioni dalla carica.

Libero da responsabilità Bernardino riprese a predicare e i senesi gli chiesero di recarsi a Milano per rinsaldare l’alleanza con il duca Filippo Maria Visconti contro i fiorentini.

Ritornato a Siena, Bernardino parti per il Regno di Napoli, accompagnato da alcuni frati, ma in prossimità de L’Aquila, il suo fisico cedette e il 20 maggio 1444, al convento di San Francesco, morì a 64 anni.

Oggi la sua salma riposa nell’omonima chiesa dell’Aquila e il 24 maggio 1450, giorno di Pentecoste, papa Niccolò V lo proclamò santo nella Basilica di San Pietro a Roma.

San Bernardino è compatrono di Siena, Massa Marittima, Perugia e dell’Aquila ed è il patrono dei pubblicitari.