Un artista che, nell’Italia del Novecento, s’interessò di pittura, fotografia e illustrazione, ma soprattutto della realizzazione dei caratteri tipografici che sono oggi parte dell’immaginario collettivo…

Aldo Novarese nacque a Pontestura il 29 giugno 1920 e studiò presso la Scuola per artieri stampatori di Torino.

Successivamente alla Scuola Tipografica e di Arti Affini Giuseppe Vigliardi-Paravia di Torino (1931–1936), divenne un allievo di Alessandro Butti, di cui fu validissimo collaboratore nello studio artistico della Società Nebiolo.

Lo studio venne fondato nel 1933 da Raffaello Bertieri, umanista e disegnatore di alfabeti, per formare specialisti nella formazione del carattere e lì Novarese affinò le sue capacità esprimendosi con estro e genialità.

Dopo la seconda guerra mondiale, per circa quarant’anni, l’artista piemontese legò il suo nome alla fonderia Nebiolo e nel 1952 subentrò a Butti come direttore.

Negli anni cinquanta Novarese creò il Garaldus, elegante carattere per testi editoriali, il Juliet, corsivo inglese, il Recta, con le variazioni seriali, un carattere lineare perfetto per gli stampati commerciali, e poi come Slogan, Ritmo, Estro.

Tentò anche di contrastare il carattere svizzero Helvetica con una versione italiana, detta Forma.

Nel 1957 Novarese propose una classificazione degli stili dei caratteri tipografici, che prendeva spunta da quella di Maximilien Vox del 1955 dove, attraverso i tratti terminali del piede della lettera, si riconoscono i caratteri divisi in dieci distinte famiglie, secondo la caratterizzazione storica, estetica e del disegno.

Del 1962 è l’Eurostile, con lo Stop, il carattere più conosciuto del disegnatore piemontese, considerato rappresentativo della cultura italiana, poi scelto da Pentagram nel 2006 per il logo turistico della Sardegna.

Questo font ha uno stile pittografico, al punto da essere considerato il meno tipografico tra tutti i caratteri di Novarese.

Nel 1978 la Nebiolo chiuse definitivamente, poiché non si era adeguata alla rivoluzione della fotocomposizione e alla diffusione delle tecnologie informatiche applicate alla realizzazione dei caratteri.

Aldo proseguì la sua carriera, come freelance per i maggiori produttori mondiali di caratteri, con idee come il Novarese, il Fenice, il Symbol, il Mixage fino alla morte avvenuta a Torino il 12 settembre 1995.