L’Hydrospeed è un’altra attività acquatica molto diffusa nel territorio dell’Alto Piemonte, soprattutto in fiumi e torrenti di montagna.

L’area di grande interesse è sita nel versante piemontese del Monte Rosa e specificamente in Valsesia sul Fiume Sesia.

Il Sesia, grazie alle sue acque cristalline e limpide, alle sue rapide intervallate da laghetti dove la corrente è meno impetuosa, è sicuramente il Fiume migliore per la pratica dell’Hydrospeed in tutto il Piemonte; anche a livello nazionale e internazionale si tratta di uno dei fiumi più adatti in assoluto.

Vediamo nei dettagli cosa è l’hydrospeed, la sua nascita, la sua evoluzione e cosa dobbiamo sapere per poterlo praticare.

Come nasce? A differenza di rafting e canoa, che se pur in termini e scopi diversi, esistevano già dall’antichità, l’hydrospeed si può dire che è una scoperta del XX secolo. Lo si può considerare come un’evoluzione del nuoto in acque bianche che i francesi praticavano già da tempo.

Furono proprio tre tecnici parigini addetti alla costruzione di ponti e strade, a dare la svolta e a cominciare a creare un supporto galleggiante che permettesse anche di appoggiarvisi restando, anche se solo parzialmente fuori dall’acqua e avere un maggiore protezione al corpo.

Da prima fu una camera d’aria inserita in un sacco postale, poi si passò alle sacche di neoprene riempite di materiale galleggiante fino ad arrivare al prototipo, molto simile all’attuale che vinse la medaglia d’argento al salone delle invenzioni e delle nuove tecniche di Ginevra.

Oggi l’hydrospeed è una disciplina sportiva a tutti gli effetti e riconosciuta dal CONI. Fa parte della Federazione Italiana Rafting e vengono organizzate gare a livello nazionale, fra cui il campionato italiano organizzato anche sul Fiume Sesia.

Cosa è di fatto l’hydrospeed? E’ un supporto galleggiante che può essere di plastica o di materiale galleggiante. E’ strutturato in modo tale da avere gli alloggi per entrambe le braccia e una parte piatta dove si appoggia il tronco; le gambe restano fuori dall’hydrospeed e generano la propulsione attraverso la pinnata.

Dal punto di vista turistico anche questa è un’attività immediata, cioè non occorre alcuna  conoscenza tecnica per praticarlo, sempre però accompagnati da una Guida certificata ed esperta.

Di fatto è la vera “The River Eperience”, l’esperienza fluviale per eccellenza. Infatti si scende, non sul fiume come con una canoa o in rafting,  ma “nel” Fiume, essendo parte di esso, ascoltando sul nostro corpo tutte le sensazioni ed emozioni che solo l’acqua bianca riesce a dare.

Non occorre essere allenati, non occorre avere attrezzatura tecnica, i Centri Outdoor hanno tutte le attrezzature necessarie, occorre solo un costume, una maglia tecnica o di lana (ma per chi ne fosse sprovvisto normalmente i Centri ne hanno), e tanta voglia di vivere una nuova ed entusiasmante avventura. Ah, occorre logicamente saper nuotare!

Tutto il resto lo fa il Fiume, il contesto naturale in cui scorre, l’attività sportiva stessa, le Guide e i Maestri federali hydrospeed, attualmente gli unici a livello nazionale, ad avere una formazione tecnica di conduzione in ambito sportivo e accompagnamento, nonché di sicurezza e salvamento.

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